territorio
strumento di Pace. La realizzazione dell’ Opera venne affidata alla fonderia vescovile“ Luigi Colbacchini e Figlio”. La grande Campana venne accolta con entusiasmo e subito vennero comprese le potenzialità che questa realizzazione poteva avere nel promuove nuovi orizzonti di pace. L’ inaugurazione avvenne, con grande solennità, il 4 ottobre 1925 sul Bastione Malipiero del Castello di Rovereto dove la struttura trovò collocazione.“ Don Rossaro parlava di Caduti di tutti i popoli e tutte le guerre- sottolinea Mauro Marcantori, curatore del volume-. Questo vale la pena ricordarlo, così come va ricordata la geniale intuizione del bronzo del cannone che diventa campana. È stato un uomo dei suoi tempi, perché operare nel periodo del regime fascista non era facile, però ha lasciato due messaggi fondamentali: no alla guerra e l’ idea che i caduti sono di tutti i popoli e che la pace è un valore supremo”. Ma i decenni che seguirono portarono nuove tensioni tra i popoli fino a sfociare in Europa nel secondo conflitto mondiale. Fu soprattutto grazie alla fermezza di don Rossaro che si riuscì ad evitare che la Campana venisse trasformata in strumento bellico. Don Rossaro si oppose con successo ad una pressante campagna nella quale trovarono posto anche
Ingresso della Campana in piazza Rosmini a Rovereto, 24 maggio 1925.
molte intimidazioni. Furono infatti reiterate e pressanti le richieste di fondere la Campagna per ricavare bronzo da utilizzare nell’ industria bellica.
La seconda vita di“ Maria Dolens” Un nuovo capito della storia di“ Maria Dolens” porta a considerare gli anni successivi alla fine del secondo conflitto
In questo gruppo di immagini, sopra: discorso ufficiale di don Rossaro alla presenza del re d’ Italia Vittorio Emanuele III di Savoia il giorno dell’ inaugurazione, 4 ottobre 1925;
in alto a sinistra: Inaugurazione della Campana dei Caduti, Rovereto 4 ottobre 1925;
a sinistra: il Re chiude l’ albo delle offerte ai piedi di Maria Dolens, 4 ottobre 1925.
mondiale. Nuove emergenze richiedevano adeguati interventi per fronteggiare nuovi scenari. Morto Il grande protagonista dell’ opera don Rossaro, negli anni Cinquanta la Campana presentò segni di cedimento, aprendosi sul fianco il che diede luogo ad un serrato confronto sulla sostenibilità della collocazione sul Bastione Malipiero.
18