Cultura Oltre - 2^ numero - Febbraio 2018 rivista-cultura-oltre FEBBRAIO 2018 | Page 12
redenzioni. La questione che si pone è come risponde simultaneamente alla corrente
sotterranea che si muove all’ombra nello spazio – tempo e all’orizzonte degli orizzonti
lontani che ci procura le sue luci. La libertà diventa allora l’orizzonte unico della vita.
F. Fellini non ha mai fatto politica, e qui scrive con le immagini di film, un saggio per
quando riguarda il potere. Ma anche il potere (secondo Fellini il direttore di orchestra)
deve rendere omogeneo tutto per esercitarsi il potere deve scorrere senza ostacoli su
cose e esseri dopo averli resi uguali e uniformi forse si è al primo del potere solo in
prossimità del mistero, perché il potere sopporta soltanto il suo mistero l’arcano delle
sue origini e delle modalità in cui esso si esprime e cui si nutre. Di solito diciamo che
l’alibi dei governanti sta nella viltà dei governanti. F. Fellini dimostra, che tutti sono
governanti manipolati come delle cose da un potere astratto, da un’organizzazione delle
cose da un potere astratto, da un’organizzazione in sé le cui leggi s’impongono ai
pretesi dirigenti. É vero che il XX secolo ha inventato due figure principali della
mobilitazione: il rivoluzionario e l’animatore professionale. Il primo ha smesso di
appassionare le folle dopo che le sue promesse di giustizia si sono rivelare un incubo,
e il secondo si trasforma automaticamente in requisitoria conto la verità dicendo che la
lunga scadenza, la verità non ha importanza, perché la verità è il passaggio
dall’immaginario. Molti dicono che l’errore dei filosofi fu di costruire un’ontologia e
un’idea di uomo eterno su quella che era soltanto una casualità sociale, una necessità
contingente. F. Fellini descrive la poesia del desiderio e della fantasia dentro il poema
della vita.
La mia pittura è come un pezzo di ghiaccio entro cui arde una fiamma.
W. Kandinsky
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