Cultura Oltre - 1^ numero - Gennaio 2018 rivista-cultura-oltre GENNAIO 2018 | Page 29
La scrittrice Annalisa Bari dialoga con Lia Levi
Conversando con lei, si apprende l'importanza della vita e alla domanda che le ho
posto: "Si sente diversa per essere ebrea? E’ fiera di esserlo? Quanto ha pesato il suo
essere ebrea sulla scelta di fare la scrittrice?", Lia Levi ha risposto con la sua
esemplare semplicità: "Siamo tutti uguali e siamo tutti diversi. Non c’è alcuna ragione
di essere fieri di quello che si è, se si è alti o bassi, se si parla un dialetto invece di un
altro, e così via. Io sono ebrea, non ho ragione di esserne fiera né di vergognarmene.
Sono bianca, sono ebrea, sono piemontese, sono italiana e vorrei che tutti pot essero
essere felici, sani, rispettati. La parola magica è proprio il rispetto. Essere ebrea non
ha pesato sulla scelta di fare la scrittrice, ma mi ha fornito gli strumenti della mia
scrittura, cioè i miei ricordi diretti o indiretti che poi hanno costituito spesso (non
sempre) il fondamento di molti miei romanzi". Le ho chiesto, inoltre, come mai si reca
spesso nelle scuole ad incontrare i ragazzi e anche il motivo che la spinge a
scrivere libri per bambini e adolescenti, e lei ha raccontato che scrivere per loro ha
significato aprirsi a una dimensione nuova, interrogativa. "Negli incontri e nei racconti
destinati ai bambini si mettono a fuoco soprattutto i sentimenti e con gli adolescenti
si possono mettere a confronto anche le varie idee ed affrontare le debolezze
umane". Così ha concluso Lia Levi il nostro colloquio e mi ha salutato con un sorriso
aperto, pulito, sereno, onesto. Una grande persona in una piccola donna. Grazie di
cuore per questa lezione di vita!
Maria Rosaria Teni
Su invito dell’Associazione culturale "Viva Mente", il 26 novembre 2014, nel teatro
Comunale di Novoli, Lia Levi,scrittrice ebraica, laica, come ama definirsi, dialogando
con Anna Lisa Bari, ha presentato “Il braccialetto”, edizioni e/o.
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