Critica Massonica N. 0 - gen. 2017 | Page 24

forme più iniziatiche , riservate a pochi 17 .
Le informazioni sui Collegia e Corpora ( collegi e associazioni di mestiere ) romani sono rare in epoca repubblicana e più numerose in quella imperiale ; costituite per lo più da iscrizioni ( se ne conoscono complessivamente 196 ) e da alcuni riferimenti di Livio , Tacito 18 , Cicerone , Plinio e altri minori e successivamente in epoca tardo-imperiale dai molti giuristi che trattavano di problematiche conflittuali tra Stato e Collegia o della definizione delle loro regolamentazioni interne . Queste notizie trattano quasi sempre dei rapporti tra i Collegia e lo Stato , specialmente il fabrorum che era il più rappresentativo raccogliendo molte diverse attività manifatturiere , e illustrano anche la loro organizzazione amministrativa e i compiti pubblici che dovevano svolgere , le obbligazioni statali e i privilegi in materia di imposte riservate ai soli costruttori ( sed artificium dumtaxat ). Ciò che le caratterizzava in rapporto alla società e alle autorità civile era
Plutarco
il loro carattere di necessaria opera publicis utilitatibus , in mancanza di ciò non erano riconosciute e non potevano operare 19 . I Collegia erano comunque di tre tipi diversi : professionali , religiosi e governativo-amministrativi e la loro appartenenza non era saltuaria ma implicava una continuità .
A detta di Plutarco 20 ci fu il riconoscimento ufficiale dei Collegia opificum fin dall ’ età regale per le professioni di falegnami , stavigliai , cuoiai , calzolai , tintori , calderai , orefici e suonatori di flauto . Secondo il giureconsulto Gaio i Collegia erano già presenti presso i greci che li chiamavano ἑταιϱείαν ( etaireìan ) intese come associazioni politiche e anche di mestiere , caratterizzate dalla solidarietà tra i propri membri . I Collegia structorum ( associazioni dei costruttori ) accorpavano molteplici professionalità , come gli arcuarii , specializzati nella costruzione delle volte che implicavano complesse strutture lignee di supporto alla costruzione . La stessa lavorazione della pietra necessitava di diverse professionalità per cui esistevano i Collegia dei lapidarii ,
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Si veda Antonio Virgili Culti misterici ed orientali a Pompei , Gangemi , 2008 , Introduzione .
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Livio e Tacito definiscono il Collegium come aggregazione di persone unite da un simile scopo .
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Scrive il giureconsulto Gaio del III secolo : « Non è consentito a tutti senza distinzione costituire una società ( societas ) [ commerciale ], un collegio ( Collegium ) ( professionale ) o una siffatta struttura corporativa ( corpus ): questa materia è infatti rigorosamente disciplinata ( coercetur ) sia da leggi , sia da senatoconsulti , sia da costituzioni imperiali . Soltanto per pochi scopi [ di pubblica utilità ] sono state consentite strutture corporative ( corpora ) di tal genere : così è stato , appunto , consentito ai soci che riscuotono le entrate pubbliche o sfruttano le miniere d ’ oro e di argento , o le saline , di costituirsi in strutture corporative ( corpus habere ). Parimenti sussistono a Roma determinati collegi ( Collegia ), la cui struttura corporativa è stata confermata da senatoconsulti e costituzioni imperiali come quella dei mugnai e certi altri ( simili ) e dei trasportatori marittimi , che si trovano anche nelle province . 1 . È poi proprio di coloro ai quali è stato concesso ( permissium ) di costituirsi ( corpus habere ) in corporazioni ( collegii societatis ), in quanto componenti di un collegio professionale , di una società commerciale o di altra organizzazione dello stesso tipo di avere , sull ’ esempio della comunità politica ( rei publicae ), beni comuni , una cassa comune , e un rappresentante ( actorem ) o sindaco ( syndicum ), per mezzo del quale , come nella comunità politica ( re publica ), possa essere attuato e fatto tutto ciò che è necessario attuare e fare in comune ( comuniter )». Cit . in Francesco Milazzo Affari , finanza e diritto nei primi due secoli dell ' impero - Atti del Convegno internazionale di diritto romano ( Copanello , 5-8 giugno 2004 ), Giuffrè , 2012 , p . 195 . Anche Gaio nei suoi trattati non fa menzione di pratiche iniziatiche o esoteriche nei Collegia e corpora romani .
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In Numas , c . 17 . Anche Gaio non fa menzione di pratiche iniziatiche o esoteriche nei Collegia e corpora romani . 18