Critica Massonica N. 0 - gen. 2017 | Page 23

Questi Collegia religiosi avevano stretti legami con la vita civile e politica, prefigurando le prime forme del citato assoluto teologico. Tuttavia è da osservare che la scelta dei membri era fatta con modalità non iniziatiche ma di cerimonialità religiosa e civile assieme. Di ben altro aspetto erano le religioni misterico-iniziatiche che si coltivavano fuori dalle cerimonialità religioso-civili come quelli eleusini, dionisiaci, orfici, sabazi e cabirici e in epoca più avanzata quelli mitraici e attisici e altri di derivazione egizia e persiana 13. Queste religioni proprio per il loro carattere iniziatico non potevano essere professate in condizioni sociali ed economiche, politiche e culturali aperte ai profani 14 e dunque neppure nelle corporazioni. Ciò non toglie che forme di tradizione religiosa antica fossero presenti nelle classi sociali meno acculturate, ma esse erano accolte più come forme di vita associativa che riservata e che l’ espandersi delle conquiste romane portassero culti esotici che suscitavano emozioni e curiosità specialmente nella fase di decadenza dell’ impero, stabilendo un netto confine tra la pietà popolare e le classi più acculturate 15, culti che nel popolo assumevano spesso forme orgiastico-entusiaste come nei culti dai forti inquinamenti orientali di Dioniso e di Cibele, che però in ristretti circoli avevano rituali iniziatico-misterici 16. Ugualmente è da rilevare che i culti religiosi, anche misterici, presso il popolo erano semplificati e resi accessibili a differenza delle
pubblica. Tito Livio nel suo Ab Urbe condita libri, X, 6 cita gli àuguri( augures) come sacerdoti provenienti dalle antiche tribù dei Ramnes, Titienses, Luceres, i soli proponibili alla funzione religiosa di interpretare la volontà degli dei. Sempre Livio nel libro primo annota che i feziali( fetiales) avevano la funzione religioso-diplomatica di dichiarare guerra a un altro popolo per bocca e atti del capo, il pater patratus Populi Romani, l’ unico a poter stipulare trattati per conto del popolo romano con un apposito cerimoniale e simbologie di valenza sacrale più che religiosa. Essi erano l ' immagine dell ' Urbe dentro e fuori di essa. Gli arvali( arvales) costituivano un antico collegio sacerdotale i cui membri erano scelti tra le famiglie patrizie. Con l ' inizio dell ' Impero Augusto ne fece parte d ' autorità riorganizzando il Collegium. Fu dissolto nel IV secolo con l ' avvento del cristianesimo. Altro collegio sacerdotale era quello del salî,( salii) distinta tra salii palatini e salii quirinales, tutti scelti tra le famiglie patrizie. La loro funzione era quella di officiare il passaggio da tempo militare a tempo civile. Cerimonie che terminavano con opulenti banchetti citate da Cicerone e Orazio Flacco. Le vestali( vestales) erano originariamente quattro e poi sei, sorteggiate tra le bambine sempre di famiglia patrizia. La cerimonia d ' investitura era officiata dal Pontifex Maximus. Esse, liberate dalla patria potestà, avevano speciali privilegi civili e religiosi. Erano vincolate alla verginità. Il Collegium delle vestali fu abolito dal cristiano Teodosio I nel 391.
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Le principali religioni misteriche romane a carattere iniziatico erano la religione eleusina derivante dai culti di Demetra e Persefone, quelli orfici con i culti di Dioniso ed Orfeo, quello frigio di Attis e quello importato dai Cabiri della Samotracia. Sono da citare anche i culti della Grande Madre Cibele, quelli del persiano Mitra e di derivazione egizia di Serapide, Iside e Osiride. Per un quadro generale delle religioni presenti nella Roma antica si veda Jacqueline Champeaux La religione dei romani, Mulino 2002. Mulino, 2002
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Cfr. Jean Bayet La religione romana: storia, politica e psicologica, Ed. scient. Einaudi, 1959, p. 203.
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Cfr. Arnaldo Momigliano( a cura di) Quinto contributo alla storia degli studi classici e del mondo antico, Volume 5, Parte 1, Ed. di Storia e Letteratura, 1975, p. 19. L’ Autore mette in discussione, stante la assoluta scarsità di documenti, che gli stessi culti di Iside, Cibele o Serapide fossero culti esoterici e se esistessero dei loro caratteri iniziatici.
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Cfr. Giulia Sfameni Gasparro Interpretazioni gnostiche e misteriosofiche del mito di Attis, in Studies in Gnosticism and Hellenistic Religions: Presented to Gilles Quispel on the Occasion of His 65th Birthday, Education and Society in the Middle Ages and RenaissanceVolume 91 di Études préliminaires aux religions orientales dans l ' Empire romain, a cura di Raymond van den Broeck, Maarten Jozef Vermaseren, Brill Archive, 1981, pp. 376-377. L’ Autrice espone un’ interessante analisi dell’ influenza delle sovrainterpretazioni dei testi antichi per opera di commentatori e studiosi successivi e di altre religioni, specialmente cristiani, e anche sulla difficoltà, alla luce dell’ attuale storiografia ed ermeneutica( ibidem p. 378) di stabilire quanto i caratteri esoterici e iniziatici fossero prevalenti rispetto ad altri e di come sia difficile oggi stabilire una precisa definizione dei termini“ misterico” e“ mistico” se non in modalità formale( ibidem n. 3. p. 377).
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