Critica Massonica N. 0 - gen. 2017 | Page 18

massoneria neomoderna si è sviluppata la tesi di assegnare alle corporazioni romane e medievali degli intimi scopi e principi sacrali e religiosi di carattere iniziatico ed esoterico, cosa che giustificherebbe gli aspetti pure iniziatici ed esoterici delle logge massoniche. Dalla precedente logica della causazione di eventi si adotta l’ antistorica logica del post hoc, ergo ante hoc, ciò che viene dopo giustifica ciò che era prima, eliminando la linea temporale per cui paradossalmente il presente causa il passato.
Senza entrare nel merito di una puntuale critica di questo pseudo-metodo storiografico, la tesi della continuità tra le associazioni di mestiere romane, quelle medioevali e le logge massoniche necessita di un maggior approfondimento delle caratteristiche dei primi due fenomeni che giustificherebbero il terzo, facendo attenzione alla semantica utilizzata nelle diverse epoche per i tre fenomeni. Il modo di procedere, tipico di una certa mito-storiografia massonica, è una metodologia antica e usata all’ inizio del 1700 da James Anderson quando scrisse la parte“ storica” delle Constitutions of Free Masons del 1723, poi ampliata nell’ edizione del 1738. Già alla fine del XVIII secolo il giovane Herder, storicista e massone, dimostrò l’ infondatezza del metodo storiografico causalistico e dell’ idea della storia come progresso lineare di eventi.
La questione è che i fautori della continuità storica e operativa tra le corporazioni romane, quelle medioevali e le logge massoniche del Seicento e Settecento non possono dimostrarla con documenti accertati, giacché essi non esistono, ma solo fideisticamente dichiararla.
La secolarizzazione
Sempre nella mito-storia massonica appare un terzo procedere, più corretto metodologicamente ma che tuttora in ambito storiografico suscita controversie per certe indeterminatezze delle definizioni utilizzate 2. Qualcuno avanza la tesi che le logge massoniche inglesi nacquero come prodotto conseguente alla“ secolarizzazione” della cultura europea, distinguendosi dalle corporazioni muratorie che invece erano intima parte di una cultura religiosa, non secolarizzata. La secolarizzazione, in estrema sintesi, è un processo nel quale una società o cultura perde i suoi connotati di religiosità o confessionali con la conseguenza della separazione delle istituzioni sociali e statali da quelle religiose influenzando i processi culturali di popoli e nazioni. In altre parole, un lento svolgimento di eventi per cui a una religiosità all’ inizio pervadente le istituzioni civili e la cultura di una società si sovrappongono forme di laicità che separano il mondo religioso da quello profano. Un tale processo è oggetto di molte discussioni tra gli storici che ancora non hanno chiarito definitivamente il concetto di“ secolarizzazione”, ma anche per il fatto che si è assegnata la definizione di secolarizzazione a un insieme di eventi di grande complessità che gli storici da soli, senza l’ apporto di altre discipline umanistiche e sociali, difficilmente riescono a risolvere se non in singoli aspetti. Il termine secolarizzazione dunque sembra più il titolo di un modello interpretativo di particolari fenomeni piuttosto che una teoria capace di spiegare lo svolgersi di un
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G. Marramao in Cielo e terra. Genealogia della secolarizzazione, Laterza, 1994, ricostruisce in modo esaustivo la nozione di secolarizzazione e le dispute attorno a tale nozione.
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