Corriere del Pane n. 1/2022 | Page 30

Una voce fuori dal coro è quella del panificatore torinese Alessandro Spoto, il quale è corso ai ripari non appena si sono intravisti i primi lampi di questa tempesta: «Come sempre la vedo a modo mio e anche questa volta credo di aver agito nel modo migliore.

Non serve lamentarsi se non si fa qualcosa prima. In primis, la mia clientela è abituata: ogni due anni i prezzi dei miei prodotti cambiano e, nonostante questo, nessuno si è mai lamentato. Le materie prime di qualità costano e per mantenere gli certi standard qualitativi devo tenere i prezzi un po’ più alti. Così, quando le stesse materie prime sono aumentate, ho prima aspettato un po’. Solo dopo che i supermercati hanno alzato i prezzi dei diversi generi alimenti, ho ritoccato quelli del pane (+20) e della pizza (+10%). Non solo, quando a settembre si parlava già del caro energia,

mi sono dato da fare per cambiare il contratto valutando le offerte delle varie aziende. A ottobre,

il giorno prima che aumentassero i costi, ho cambiato fornitore e mi sono garantito il prezzo del vecchio contratto. Così, la mia bolletta di gennaio è rimasta invariata rispetto a quella dei mesi precedenti».

"Non serve lamentarsi

se non si fa qualcosa prima.

A ottobre, prima

che aumentassero i costi,

ho cambiato fornitore

e mi sono garantito

il prezzo del vecchio contratto"

alessandro SPOTO Voglia di Pane (Torino)

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