Una voce fuori dal coro è quella del panificatore torinese Alessandro Spoto, il quale è corso ai ripari non appena si sono intravisti i primi lampi di questa tempesta: «Come sempre la vedo a modo mio e anche questa volta credo di aver agito nel modo migliore.
Non serve lamentarsi se non si fa qualcosa prima. In primis, la mia clientela è abituata: ogni due anni i prezzi dei miei prodotti cambiano e, nonostante questo, nessuno si è mai lamentato. Le materie prime di qualità costano e per mantenere gli certi standard qualitativi devo tenere i prezzi un po’ più alti. Così, quando le stesse materie prime sono aumentate, ho prima aspettato un po’. Solo dopo che i supermercati hanno alzato i prezzi dei diversi generi alimenti, ho ritoccato quelli del pane (+20) e della pizza (+10%). Non solo, quando a settembre si parlava già del caro energia,
mi sono dato da fare per cambiare il contratto valutando le offerte delle varie aziende. A ottobre,
il giorno prima che aumentassero i costi, ho cambiato fornitore e mi sono garantito il prezzo del vecchio contratto. Così, la mia bolletta di gennaio è rimasta invariata rispetto a quella dei mesi precedenti».
"Non serve lamentarsi
se non si fa qualcosa prima.
A ottobre, prima
che aumentassero i costi,
ho cambiato fornitore
e mi sono garantito
il prezzo del vecchio contratto"
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