Corriere del Pane n. 1/2022 | Page 19

L’aumento dei prezzi riguarda praticamente tutte le materie prime, per motivazioni comuni a tutte le aziende (come l’energia e la logistica) ed alcune in particolare come il grano per via del calo dei raccolti dovuti a fattori diversi (carestie, gelo e – non ultima - la guerra). Dietro agli aumenti, come è evidente, ci sono anche speculazioni finanziarie che si spera si stabilizzino nel tempo. Circa gli effetti di questi rincari sui prodotti da forno, bisogna considerare che la materia prima ha un impatto del 15% sul food cost del prodotto finito,  quindi  incidono  in misura minore rispetto a quelli legati all’energia. Va da sé che tutta questa situazione porterà ad un aumento importante del prezzo su un kg di pane.

Per questo, si renderà sempre più necessario per il panificatore o pasticcere dare importanza al proprio lavoro e trasmettere ai propri clienti in cosa consiste il valore aggiunto del pane artigianale. Se però restiamo  nel nostro ambito produttivo,  auspico che questa situazione sia l’occasione per portarci nuova consapevolezza unita alla voglia di riappropriarci del nostro territorio. Occorre puntare maggiormente sulla filiera e sull’economia circolare, sui prodotti del territorio e soprattutto sul valore del prodotto artigianale.

Fabio Viani, amministratore delegato di Molino Pasini

prezzo hanno superato il 20%; questa crescita ridotta è causata probabilmente da un contesto che vede operare le aziende in un mercato saturo e fortemente competitivo. Ritengo tuttavia che in assenza di un ridimensionamento delle quotazioni di grano ed energia la tendenza all’aumento dei prezzi sia destinata a continuare».

«Come tutte le aziende del comparto molitorio ci siamo trovati ad affrontare importantissimi incrementi delle principali materie prime, in particolar modo il grano, delle sussidiarie, specialmente la carta - che su di noi ha avuto un impatto importante visto la nostra scelta sostenibile di preferire sacchetti di carta 100% riciclabile - ma anche dei costi di energia e logistici. Per rispondere a questa situazione complessa, nella quale abbiamo preferito

cercare di contenere al

minimo l’aumento dei prezzi

ai nostri acquirenti, e di

conseguenza al consumatore

finale, abbiamo cercato di approvvigionarci quanto più possibile di materie prime di elevata qualità per non tagliare gli ordini, incrementando, inoltre, l’efficienza produttiva e la spinta verso le energie rinnovabili, l’autoproduzione delle stesse e l’economia circolare».

AZIENDE

PRIMO PIANO

SOMMARIO

Beatrice Bassi, delegata

Molino Spadoni

Ennio Parentini,

 direttore commerciale

di AB Mauri Italy

Divisione AB  Italmill 

Farina e altri ingredienti: puntare su filiera e valore dei prodotti