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LA PUBBLICITÀ E I COMPORTAMENTI ALIMENTARI DEI RAGAZZI
BAMBINI, CIOCCOLATA, FELICITÀ E MERENDINE
Ogni cinque minuti i bambini italiani subiscono uno spot alimentare a differenza dei loro coetanei europei che vengono indotti a mangiare ogni dieci minuti. Novanta spot al giorno, tutti i giorni, nelle tre ore in cui la televisione per legge li protegge… Si chiama fascia protetta quella che dalle 16 alle 19 li riguarda con programmi loro dedicati o comunque con programmi che possono vedere. E nel frattempo nell’ordine: dolci, cioccolata, medicine, biscotti e prodotti Fast Food popolano l’universo del loro piacere proponendo attraverso il palato la felicità della vita I bambini italiani sono anche più grassi dei loro coetanei europei. Il 27% dei maschi tra i 6 e i 17 anni supera la soglia dell’obesità e il 21% delle femmine è più grassa della media. Bibite, merendine, patatine, cibi precotti e surgelati rispondono ogni pomeriggio al bisogno primario più intenso dei ragazzi: la fame. Il bisogno di mangiare viene conti-nuamente attivato da situazioni imbonitorie accattivanti, gradevoli, che appagano con uno snack, una merendina, una bibita gassata il bisogno più intenso e più inavvicinabile: la felicità. Dalla ricerca compiuta in undici paesi europei su due settimane campione della programmazione pomeridiana più vista dai bambini emerge, infatti, che al cibo viene prevalentemente attribuita la possibilità di essere soddisfatti della vita, ma ciò accade soprattutto in Italia, dove i dolci, le merendine, la pasta, le bibite ma anche tanti, davvero tanti prodotti farmaceutici interrompono le storie dei bambini per indurli ad assumerli. Il meccanismo è semplice, perché nella storia dello spot, che vola rapida (al massimo trenta secondi) l’obiettivo è, soprattutto in Italia, quello di persuadere e cioè quello di far sembrare una scelta personale l’induzione al cibo, che non fa appello all’informazione o all’obbligo, ma che trapela attraverso messaggi imbonitori con parole che evocano la felicità e il benessere più ancora del buono, proponendo un’atmosfera in cui l’influenza complessiva del racconto passa attraverso la certezza delle parole scambiate tra gli adulti in modo autorevole, oppure attraverso la sensualità, in cui una voce di donna fuori campo persuade con voce suadente. Nella persuasione il coinvolgimento mentale fa appello all’ipotetica capacità di scegliere di ciascuno, ma in realtà questo meccanismo si rivolge alle corde più sensibili delle preferenze intime, ai meccanismi mentali basilari in modo occulto. I bambini, soprattutto quelli italiani, che ogni 300 secondi “subiscono” uno spot alimentare durante i loro pomeriggi televisivi, sono il naturale target e la naturale preda della strategia coinvolgente. Non a caso il trend di crescita dell’obesità sta allarmando medici e psicologi per le problematiche che comporta a livello cardiaco e arterioso, invertendo la secolare tendenza per cui la generazione successiva ha vissuto sempre più della precedente. Sebbene non si possa affermare con certezza una correlazione così positiva tra l’induzione a mangiare e i disturbi alimentari, tuttavia si osserva che, laddove l’invito al cibo è più
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