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IN BOCCA AL LUPO
BAMBINI E SPOT: LA RICERCA
Sintesi dei risultati2
La capacità di gestire il proprio corpo è una delle tappe iniziali del processo di socializzazione di ogni comunità umana. L’alimentazione costituisce l’elemento essenziale per la sopravvivenza, per la vita, per l’equilibrio psicofisico. Ogni comunità si distingue per ciò che mangia e gli antropologi dagli anni ‘20 in poi hanno dimostrato che la civiltà di un popolo può essere valutata in funzione della sua specifica cultura “alimentare”. Il cibo come elemento distintivo di appartenenza identitaria è stato finora studiato soprattutto in termini storici (le tradizioni alimentari), o fisiologici (medico-sanitari). La società dell’informazione nella quale viviamo muta lo scenario culturale globalizzandolo, non solo in termini mitici e valoriali, ma anche e soprattutto omologando stili di vita e comportamenti, quello alimentare in primo luogo. Andy Warhol sosteneva che la Coca Cola diffusa nel mondo era la prova “provata” della democrazia americana, perché ognuno poteva spendere quel poco necessario ad ingurgitarla. La “mcdonaldizzazione” del mondo è uno dei fenomeni sociali più studiati non solo da un punto di vista prettamente alimentare, ma soprattutto culturale e quindi valoriale. In questo contesto l’alimentazione cambia modi e forme, e la Nestlè è l’esempio più evidente di un’omogeneizzazione dei gusti che, mutuando da ogni cultura un sapore, li rende “medi”, adattabili a tutti i palati. La globalizzazione del pianeta sembra passare più dai palati che dalle idee. I bambini e i ragazzi di queste ultime generazioni, che vivono planetariamente in una cultura mediatica, ricevono sempre meno stimoli dalla tradizione locale per i mutati cambiamenti di vita delle generazioni che li allevano, si trovano a crescere con gusti mediati dai media! Gli allarmi sanitari costituiscono l’indicatore sociale di un disagio sempre più diffuso. I cardiologi ed i pediatri individuano nuove disfunzioni come obesità, anoressia, bulimia, ipercolesterolemia, intolleranze alimentari come le patologie più diffuse tra i giovanissimi del terzo millennio. Venuta meno la tradizione implementata sul clima orografico e ambientale dei luoghi, ed assunta una moda di cibo appartenente a nessuno e per questo adatta a tutti. La Comunità Europea risponde con modalità diverse al nuovo problema: in Francia sono stati recentemente vietati, nelle scuole primarie e secondarie, i distributori di snack e merendine, nello stesso paese è vietato l’uso di sostanze eccitanti (Red Bull per gli adolescenti), ma la patria di Rousseau non è sintesi ed enfasi dell’Unione Europea, ne costituisce solo un’eccezione, ma potrebbe diventare un modello…. La televisione gioca un ruolo essenziale nella mediazione simbolica della realtà rivolta ai bambini e ai ragazzi, essa costituisce il vissuto più noto esterno alla famiglia. Nonostante non si possa correlare con certezza la fruizione del video ai comportamenti, poiché nessuna ricerca sociologica scientificamente valida ha mai potuto mettere in relazione la visione all’azione. Tutti i sociologi sono ormai convinti che lo schermo, con il flusso continuo di immagini e suoni, predispone agli utenti un modo di pensare il mondo.
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