Confluenze Magazine Nt. 17 Numero 24 2017 | Page 8
CONFLUENZE
DIMARCO
na/ottima qualità. Queste associazioni per sostenere i costi delle proprie
strutture propongono ai pescatori diverse tipologie di permessi: possono
essere stagionali o giornalieri, diversificando la gestione dei tratti, alcuni
dedicati solo ad artificiali, con prevalenza no kill, tratti che fruiscono da
“polmoni” non vietandone comunque la pesca. Seguendo questa direzione
in Lombardia si stanno formando gestioni della pesca per i bacini del Sesia,
Brembo e Oglio con l’appoggio di associazioni di pescatori, soluzioni che
personalmente ritengo il meglio possibile ad oggi.
I risultati, pur chiedendo maggiori sacrifici economici ai pescatori, sono
decisamente incoraggianti rispetto alle acque pubbliche.
Esempio nel Piemonte: grazie alla S.V.P.S. il Sesia attualmente è l’unico cor-
so d’acqua in Italia ad avere una presenza significativa del temolo padano (o
adriatico) conosciuto dai più come pinna blu, con un aumento costante ne-
gli ultimi 2/3 anni. Fine anni ‘80 tutti i principali corsi d’acqua del Piemonte
ne erano ricchi, ora la loro presenza in acque come Orco, Stura di Lanzo,
Stura di Viù, Stura di Demonte e Po è sporadica. Tutto ciò è dovuto ad una
scarsa sorveglianza, una minore tutela degli stessi e strutture meno attrez-
zate per reintrodurre e proteggere questo prezioso ma delicato pesce.
I bacini di valle possono differenziare le gestioni al suo interno, ponendo
regole più restrittive laddove vi siano tratti a più alto valore ambientale
(ad esempio numero limitato per giornata di presenze, no kill, ami privi di
ardiglioni, utilizzo di guadini con rete per catch & release); nelle zone con
minor interesse ambientale si possono istituire brevi tratti di pesca facilita-
ta, le cosiddette riserve turistiche, soddisfando le varie tipologie di pesca-
tori e nel frattempo permettendo maggiori entrate utili per migliorare la
gestione.
L’antropizzazione dei nostri corsi d’acqua, la presenza sempre più numero-