Confluenze Magazine Nt. 17 Numero 24 2017 | Page 9
sa di manufatti, sbarramenti, dighe e centraline elettriche, lavori in alveo,
la captazione sempre maggiore di acque, tutto questo non permette l’esi-
stenza di gestioni della pesca perfette, si deve cercare di trovare il miglior
compromesso possibile tra rispetto dell’ambiente, l’azione di pesca vera e
propria e, ove sia possibile, creare un indotto di turismo specie in quelle
vallate che rischiano di morire causa abbandono di abitanti.
Ritengo che la gestione ottimale ove sia possibile realizzarla deve disporre
di un bacino/area vasta, un fiume con inclusi tutti i vari affluenti e laghi pre-
senti nella vallata, diversificando le zone in base a tecniche, rilascio o meno
delle catture; molta attenzione deve essere prestata anche alle attrezzature
da utilizzare: ami privi di ardiglioni, divieto di entrare in acqua in periodi di
frega, evitare di pescare pesci in periodo di riproduzione, con particolare
attenzione per temoli e trote marmorate, situazioni sempre meno rispet-
tate dai pescatori, purtroppo moschisti in primis, impiego di guadini con
reti siliconiche o comunque dedicate al no kill per accelerare l’operazione
di slamatura.
Concludo ricordando che i migliori regolamenti possibili non sono scritti
ma restano nei comportamenti dei singoli pescatori: buon senso, educa-
zione ambientale, correttezza ed onestà sono le caratteristiche migliori di
qualsiasi regolamento e gestione di pesca.
Maggiori sacrifici economici ai pescatori,
sono decisamente incoraggianti
rispetto alle acque pubbliche