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IMPIANTII • RAFFRESCAMENTO SOLARE
o assorbito) a una superficie generalmente granulosa e porosa( superficie sorbente). I materiali essiccanti costituiscono una classe particolare di sorbenti. Essi hanno una grande affinità con l’ acqua, poiché l’ attirano formando sulla loro superficie una zona a bassa pressione. Il vapore contenuto nell’ aria, che presenta una pressione più elevata, si trasferisce dall’ aria verso la superficie del materiale e l’ aria viene deumidificata Si parla di“ assorbimento” quando si ha un cambiamento di fase del vapore verso lo stato liquido e di“ adsorbimento” quando il vapore resta intrappolato allo stato gassoso nei pori dell’ adsorbente. Attualmente i sorbenti più utilizzati sono SiO( silicagel), ClLi( cloruro di litio), AIO3( allumina attivata) e il LiBr( bromuro di litio). Queste sostanze sono depositate su un supporto con struttura a nido d’ ape( tamburo rotante). Quando la sostanza diventa satura, occorre riscaldarla affinché venga liberato il suo contenuto di acqua. Questo processo di rigenerazione ha bisogno di una sorgente di calore che è fornita dall’ energia solare. La temperatura di rigenerazione dipende dal tipo di materiale impiegato e può variare da 40 ° C a 70 ° C nel caso di cloruro di litio in soluzione, mentre può raggiungere parecchie centinaia di gradi per certi carboni e zeoliti. Nella figura 4 è riportata una tipica configurazione che consiste nel far girare lentamente una ruota attraversata da due correnti d’ aria in senso opposto, costituite dall’ aria di processo e dall’ aria di rigenerazione. L‘ a- ria di processo scorre fra i canaletti della ruota e il materiale essiccante ivi depositato si carica di umidità. Assorbendo questa umidità, il materiale diventa saturo e la pressione del vapore acqueo sulla sua superficie aumenta. Quando la ruota viene attraversata dall’ aria di rigenerazione, la superficie si riscalda e la sua pressione continua ad aumentare, permettendo cosi al vapore di venire liberato e captato dal flusso d’ aria da espellere. Dopo la riattivazione, la ruota viene raffreddata per mezzo di una parte dell’ aria di processo affinché essa possa assorbire nuovamente l’ umidità del ciclo successivo. Alcuni progetti di ricerca sono stati realizzati a Chambery in Savoia( uffici, sala di esposizione e sala di formazione) e a Pavia( ex cinema trasformato in sala da ballo). Analizziamo quello di Chambery. Le sale di esposizione e di formazione di Chambery hanno un tetto ricoperto da vegetazione. Le loro facciate esposte a sud hanno delle ampie vetrate e dispongono di schermature per limitare le dispersioni in inverno e gli apporti solari in estate. La sala di formazione, con superficie di 70 m 2 e affollamento di 40 persone, è munita di un impianto ad essiccazione solare. La potenza di questo impianto è di 7 kW ed è servito da 16 m 2 di collettori solari piani integrati sul tetto della hall. Anche se la taglia dell’ impianto è bassa, essa può offri-
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