INTERVISTA • DIEGO DANIELI
riormente valorizzato la figura del tecnico. Anche le imprese hanno dovuto adeguarsi, istituendo uffici tecnici e avvalendosi di consulenti specializzati, soprattutto dopo l’ introduzione del DM 37 / 08 e del DPR 74 / 13, solo per citare alcuni dei provvedimenti più significativi”.
Quali sono le sue esperienze con l’ integrazione delle energie rinnovabili negli impianti, e come valuta oggi il ruolo di tecnologie come pompe di calore, fotovoltaico e solare termico?“ Ho iniziato molto presto a sperimentare tecnologie innovative e rinnovabili e oggi ritengo che non si possa prescindere da questo connubio, sia per l’ evoluzione e l’ affidabilità raggiunta dalle tecnologie, sia per la significativa riduzione dei costi. Per fare un esempio, il mio primo impianto fotovoltaico installato nel 2006 aveva un costo di circa 5.000 euro per kWp: oggi siamo su tutt’ altra scala.“ Tuttavia, non condivido l’ idea di“ pensionare” alcune tecnologie, in particolare i generatori a combustione come le caldaie a condensazione. Ci sono
ancora molte incognite legate ai fluidi frigorigeni – basti pensare alla normativa F-Gas e alla transizione verso fluidi naturali – che rendono prematuro affidarsi esclusivamente alle pompe di calore. In molte attività del terziario, come hotel, ospedali e centri direzionali, soprattutto in alcune zone climatiche, i generatori a combustione restano indispensabili.“ La pompa di calore avrà certamente un ruolo centrale nel futuro dell’ impiantistica, ma non possiamo considerarla una soluzione universale. Nei miei corsi mi piace citare alcuni maestri della termotecnica – Palmizi, Sacchi, Costantino, Portoso – e in particolare una frase di Evandro Sacchi che trovo ancora attualissima: La matrice culturale di ogni trasformazione di energia che viene operata mediante un fluido-vettore dell’ energia stessa è il ciclo di Carnot”.
Quali vantaggi e criticità riscontra nei sistemi ibridi per la climatizzazione e la produzione di energia?“ La definizione sistemi ibridi è mutuata dal mondo automotive e ormai entrata anche nel vocabolario dell’ impiantistica. Se mi si chiede se sono favorevole all’ ibrido, la risposta è sì. Ci sono contesti, soprattutto nel settore residenziale, dove le normative faticano ancora a penetrare pienamente, sia a livello tecnico che culturale. In certe condizioni climatiche, la sola pompa di calore – anche se affiancata da fotovoltaico e sistemi di accumulo – non riesce sempre a coprire
36 CLIMA IMPIANTI www. infoimpianti. it