its • hvac tecnologie ibride, soluzioni di grande interesse per il mercato ma, al tempo stesso, ancora complesse da inquadrare sul piano tecnico e normativo;-le nuove procedure di accesso agli incentivi per le imprese, che, se non definite in tempi brevi, rischiano di rallentare l’ applicazione effettiva dello strumento;-le modalità di predisposizione della documentazione necessaria per la richiesta sul portale GSE, storico punto critico della versione 2.0, da superare attraverso istruzioni chiare e facilmente applicabili. Un esempio concreto riguarda la gestione dei documenti di corretto smaltimento dei vecchi impianti, adempimento fondamentale per la legislazione ambientale, ma spesso fonte di difficoltà operative e interpretative per molti operatori. Non si possono non condividere le conclusioni del presidente Maurizio Lo Re:“ A livello di filiera impiantistica dobbiamo cercare di fare sistema, affinché il Conto Termico 3.0 non si trasformi in una ennesima occasione perduta, per le aziende e per le famiglie italiane. Questi meccanismi di incentivazione costituiscono fondamentali leve strategiche per accompagnare i processi di riqualificazione: conoscerne obiettivi, traiettorie e contenuti è oggi imprescindibile e ANGAISA come sempre attuerà tutte le azioni necessarie per garantire alla distribuzione specializzata un ruolo da protagonista nei prossimi scenari collegati alla transizione energetica”.
QUANTO COSTANO LE RINNOVABILI E QUANTO COSTA NON UTILIZZARLE È relativamente facile fare un preventivo per sapere quanto costa realizzare un sistema che utilizzi fonti di energia rinnovabili, ma si può sapere anche quanto costa non realizzarlo. Ha provato a fare i conti AGICI, società italiana di ricerca economica e consulenza strategica, realizzando il Rapporto Annuale 2025 dell’ Osservatorio Rinnovabili( OIR), dal titolo“ Quanto costa restare fermi? I Costi del Non Fare le rinnovabili”, presentato il 10 ottobre scorso presso il Centro Congressi Fondazione Cariplo di Milano. Lo studio offre un’ analisi dei“ Costi del Non Fare”, stimando gli impatti economici, occupazionali e ambientali del mancato sviluppo delle fonti rinnovabili in Italia attraverso il confronto tra lo scenario del PNIEC 2024, che ipotizza il pieno raggiungimento dell’ Italia degli obiettivi di decarbonizzazione, e del“ Business As Usual”( BAU), basato sull’ attuale ritmo di crescita del Paese. I risultati mostrano che, se l’ Italia non dovesse rispettare gli obiettivi previsti dal PNIEC 2024, il costo complessivo per l’ economia nazionale ammonterebbe a 137 miliardi di euro al 2050, pari a oltre 5 miliardi di euro l’ anno nel periodo 2025-2050. L’ inazione energetica comporterebbe inoltre impatti ambientali e sociali rilevanti, tra cui un consumo aggiuntivo di 233 miliardi di metri cubi di gas naturale, 10 milioni di tonnellate
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