CLIMA IMPIANTI_lug/ago 25 | Page 40

CLIMATIZZAZIONE
Figura 1- Esempio di dimensionamento della pompa di calore mediante l’ utilizzo della firma energetica( software di calcolo EC700)
IL RUOLO CENTRALE DELLA DIAGNOSI E DELLA FIRMA ENERGETICA Progettare correttamente un sistema ibrido richiede un approccio radicalmente diverso da quello tradizionale. Non basta più calcolare la potenza di picco: occorre sviluppare un modello energetico completo dell’ edificio. In tale contesto, la diagnosi energetica, eseguita ai sensi della normativa tecnica vigente( UNI CEI EN 16247, UNI / TR 11775), consente di:
• rilevare le caratteristiche dell’ involucro e degli impianti esistenti;
• simulare i fabbisogni energetici effettivi;
• individuare gli interventi più efficaci per migliorare la prestazione energetica. Uno strumento fondamentale in questo processo è la firma energetica: un grafico( costituito da una nuvola di punti e da una retta interpolante) che correla la potenza effettiva richiesta dall’ edificio, basata sul calcolo energetico, con la temperatura esterna media. Essa permette di:
• identificare con precisione i carichi termici effettivi;
• determinare il punto di commutazione ottimale tra caldaia e pompa di calore;
• effettuare un corretto dimensionamento della pompa di calore( evitando sovradimensionamenti);
• migliorare l’ efficienza dell’ intero sistema e ridurre i costi operativi. L’ adozione del corretto approccio, abbandonando la logica del“ generatore unico a copertura del picco” e privilegiando l’ ottimizzazione energetica basata sui dati, è infatti essenziale per massimizzare le prestazioni dei nuovi impianti.
L’ ITER PROCEDURALE DEGLI INTERVENTI E I CASI PARTICOLARI Passaggio cruciale della diagnosi energetica è l’ identificazione del set di interventi più efficace sotto il profilo dei costi-benefici. Va evidenziato come la sequenza degli interventi non possa essere casuale, ma debba seguire un ordine logico ben preciso. Il punto di partenza dovrebbe essere l’ installazione dei dispositivi di termoregolazione e contabilizzazione: qualsiasi ulteriore intervento sarebbe vanificato se non si avesse la possibilità di misurare i propri consumi e di agire su di essi. Il passaggio successivo dovrebbe essere costituito dagli interventi sull’ involucro edilizio, volti a ridurre, per quanto possibile, il fabbisogno di energia utile. Entrano in gioco quindi gli interventi sugli impianti, finalizzati a massimizzare i rendimenti e a ridurre al minimo i fabbisogni di energia primaria e le emissioni di gas climalteranti. Sono questi i principi di fondo, a cui occorre attenersi. Va tuttavia tenuto conto dell’ applicabilità effettiva( fattibilità tecnica ed economica) e del contesto specifico in esame. Può accadere infatti che, in determinati casi, gli interventi sull’ involucro non siano perseguibili o siano attuabili solo in parte e occorra, pertanto, agire solo sugli impianti. Analogamente può accadere che determinati interventi, seppur non particolarmente convenienti, vadano comunque eseguiti, perché strettamente necessari o tali da determinare comunque un beneficio( es. incremento del valore dell’ immobile). È quindi fondamentale ragionare bene su ciascuna casistica, tenendo in considerazione molteplici aspetti.
40 CLIMA IMPIANTI www. infoimpianti. it