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its • hvac legno con le tecnologie impiantistiche avanzate ha anche permesso di ottenere una sinergia perfetta tra sostenibilità e comfort, abbattendo i consumi energetici. Dal punto di vista dell’ installatore, la lavorazione del legno richiede una particolare attenzione alla precisione e al dettaglio, l’ impianto è integrato perfettamente con la struttura senza compromettere l’ efficienza dei sistemi. In alcuni casi, ad esempio, il legno è stato utilizzato come rivestimento per mascherare e proteggere le canalizzazioni aerauliche o per migliorare la resa estetica di alcune aree comuni, senza però rinunciare alla funzionalità e durabilità. Zucchetti Village è così diventato un esempio concreto di come impegnarsi per il futuro non significhi solo ridurre l’ impatto ambientale, ma anche generare valore e benessere per la comunità aziendale, attraverso un impianto che riesce a combinare tecnologia, sostenibilità e comfort in un equilibrio perfetto. Il nostro lavoro come installatori, in questo contesto, ha avuto l’ obiettivo di tradurre in pratica questa visione, facendo della sostenibilità e del benessere le fondamenta del progetto, dal punto di vista impiantistico e strutturale.
IL SISTEMA POLIVALENTE A RECUPERO TERMICO Uno degli elementi tecnologicamente più innovativi adottati nell’ intervento è stato l’ introduzione di un sistema polivalente a recupero termico basato su un modulo idronico modulante, progettato per operare con chiller in sola modalità freddo. Questo componente rappresenta un punto centrale nella realizzazione di un impianto che coniuga efficienza energetica, sostenibilità e alta affidabilità. Il sistema individuato è il sistema polivalente EXP Box prodotto dall’ azienda Rhoss. Il principio di funzionamento si fonda su un’ architettura idraulica avanzata, priva di commutazioni lato frigorifero. I refrigeratori d’ acqua lavorano in modo costante e stabile in sola produzione di freddo, mentre il modulo polivalente gestisce dinamicamente i flussi idraulici. In questo modo è possibile ottenere la produzione simultanea e indipendente di acqua calda e acqua refrigerata, adattandosi in tempo reale alle necessità termiche dell’ edificio. Una parte dell’ energia termica, invece di essere dissipata, viene recuperata e utilizzata per la produzione di acqua calda sanitaria o per il riscaldamento ambientale, a seconda delle condizioni operative. Quando la richiesta di recupero non è sufficiente ad assorbire il calore generato, l’ eccesso viene smaltito in un serbatoio naturale, rappresentato in questo caso da una falda acquifera. Tale configurazione consente un uso razionale delle risorse disponibili e contribuisce alla riduzione dei consumi primari. Rispetto ai sistemi polivalenti più tradizionali, che utilizzano valvole a quattro vie e inversioni di ciclo lato frigorifero, la soluzione adottata in questo progetto segue un approccio differente, basato su una gestione idraulica della produzione simultanea di caldo e freddo. Questo significa che non avvengono commutazioni meccaniche all’ interno del circuito frigorifero, il che semplifica la macchina stessa, riducendo il numero di componenti soggetti a usura e potenziali criticità. Di contro, il circuito idronico risulta più complesso, in quanto richiede una gestione più articolata dei flussi, con valvole modulanti e controlli evoluti per garantire il corretto bilanciamento. Dal punto di vista dello scambio termico, il sistema garantisce configurazioni sempre in controcorrente, che rappresentano la condizione ottimale per massimizzare l’ efficienza energetica, sia in modalità estiva che invernale. Scendendo nel dettaglio delle modalità di funzionamento: In modalità solo freddo, l’ energia termica sottratta viene trasferita alla falda tramite uno scambiatore dedicato come visibile dallo schema riepilogativo seguente.
Se l’ impianto presenta anche un carico termico, in misura inferiore a quello frigorifero( Prio Cooling + Heating), il sistema devia una parte dell’ acqua calda verso l’ accumulo caldo, in modo completamente modulante, e senza interrompere il lavoro dei compressori, alzando il set point alla temperatura desiderata. L’ eventuale esubero di calore viene smaltito sulla falda.
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