SMART CITY E SMART LAND
mitati. Nonostante ciò, qui da noi, esiste una
diffusa consapevolezza che una riqualifica-
zione innovativa delle città può essere inse-
rita nel più generale contesto dello sviluppo
urbano smart in chiave sostenibile, grazie
alla creazione di ecosistemi urbani aperti e
dialoganti, finalizzati alla creazione di nuovi
mercati e servizi per migliorare le condizioni
di vita dei cittadini».
Tornando al tema, nuovo per l’Italia, dei Ped,
va ricordato che le previsioni che a Bruxelles
i tecnici della Comunità europea avanzano
parlano di realizzare circa cento nuovi di-
stretti urbani a energia positiva.
«Per attivare i cento distretti – prosegue Ca-
pra – si utilizzeranno le risorse del Joint Pro-
gram della Urban Europe (un programma di
ricerca transnazionale di ricerca e innovazio-
ne per lo sviluppo urbano sostenibile; nda).
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Poi sarà la volta della diffusione del know
how e della disseminazione dei risultati. Ma
per fare ciò servono infrastrutture innovative,
per le quali si stimano investimenti di circa
100 miliardi di euro. Un punto fondamentale
del programma sarà la capacità di aggregare
progetti secondo una strategia e una visio-
ne, per portare l’attenzione su una scala più
elevata di replicabilità. Mi riferisco alla riqua-
lificazione energetica delle città, alla digitaliz-
zazione, alla tecnologia 5G, alla banda ultra
larga. Tutto ciò all’interno di una prospettiva
per cui energia e digitalizzazione marceran-
no sempre più insieme, creando ecosistemi
urbani o territoriali aperti e dialoganti».
Nel periodo 2018-2025 i budget per la rea-
lizzazione dei Ped saranno consistenti. Per
i Ped Labs sono infatti previsti 20 milioni di
euro provenienti dal Jpi Urban Europe, più