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CITY LIFE MAGAZINE N.41
altri 100 milioni dall’allineamento di ricerca
e innovazione con finanziamento pubblico.
Per l’Innovation Actions sono previsti 80 mi-
lioni di R&I di finanziamento transnazionale,
più 300 milioni dall’allineamento di R&I di ri-
sorse pubbliche. Per il Ped Knowledge Dif-
fiusion and Experiences sono infine previsti
7 milioni all’allineamento di R&I sempre di
finanziamento pubblico.
L’iniziativa europea in materia di sviluppo ur-
bano sostenibile favorirà quindi la creazione
di nuovi mercati e servizi, con l’ingaggio vir-
tuoso del settore privato. Uno scenario che
apre un discorso sui finanziamenti, come
per i fondi di coesione, per i quali la scala
regionale è imprescindibile.
«Si tratta di finanziamenti importanti, ma in-
sufficienti – ha concluso il rappresentante
del Mise – che andrebbero sommati ad al-
tri fondi nazionali, come quello per la ricer-
ca del sistema elettrico, alimentato da una
componente della tariffa elettrica, quindi fi-
nanziata dai cittadini. Sempre sul fronte fi-
nanziamenti, va anche posta attenzione sul
cluster energia avviato dal ministero della Ri-
cerca o sul credito d’imposta, che finanzia
attività importanti su ricerca, innovazione e
efficientamento energetico.
C’è poi il decreto Crescita, che all’articolo
48 ha assegnato dei fondi per la ricerca e
l’innovazione: risorse che si potranno uti-
lizzare per questi scopi, attraverso soggetti
pubblici come Enea o altri, che a loro volta
potranno interagire con soggetti territoriali.
Poi ci sono i programmi comunitari come
Horizon Europe, per i quali occorrerà pre-
pararsi, e iniziative internazionali come Mis-
sion Innovation, a cui partecipa anche l’Ita-
lia con l’obiettivo di raddoppiare la spesa
pubblica per ricerca e innovazione entro il
2021 (si tratta di un accordo siglato a Parigi
in occasione della Cop21 a cui aderiscono
22 Paesi, che si sono impegnati a raddop-
piare entro cinque anni gli investimenti nelle
attività di ricerca e sviluppo sulle tecnologie
low-carbon; nda).
Non va dimenticato infine il fondo Juncker,
con stanziamenti di circa 50 miliardi, rivolti
non solo all’energia e ai fondi strutturali».
L’ultimo consiglio impartito dal rappresen-
tante del ministero ha riguardato la dimen-
sioni dei progetti da presentare e il quadro
nazionale di riferimento.
«Il progetto è fondamentale – ha concluso
Capra –. Servono idee e prodotti di quali-
tà. Serve anche saper proporre dei progetti
capaci di una visione generale, ma che, allo
stesso tempo, possano essere disaggre-
gati e organizzati per sotto-progetti, capaci
di intercettare opportunità di finanziamento
differenti. A breve, le tecnologie low carbon
avranno un impatto decisivo sui territori e
transiteranno sugli enti pubblici naziona-
li, sulle città e sui distretti urbani. A livello
nazionale il Piano energia e clima, per rag-
giungere gli obiettivi del 30% di rinnovabili e
del 43% di efficienza energetica, necessita
di una pianificazione di sviluppo urbano so-
stenibile: senza il coinvolgimento attivo dei
territori e dei consumatori finali non saran-
no traguardi perseguibili. Nel piano triennale
di Ricerca per il sistema elettrico il Mise ha
proposto il rilancio dei Local Energy District:
un’elettrificazione spinta degli usi finali è la
chiave giusta per portare il Paese verso un
futuro energetico di transizione dalle fon-
ti fossili a quelle rinnovabili. Siamo convinti
che i territori, gli enti locali, le utility e i forni-
tori di energia possano fare molto in questa
direzione».