City Life Magazine 41 | Page 18

18 CITY LIFE MAGAZINE N.41 altri 100 milioni dall’allineamento di ricerca e innovazione con finanziamento pubblico. Per l’Innovation Actions sono previsti 80 mi- lioni di R&I di finanziamento transnazionale, più 300 milioni dall’allineamento di R&I di ri- sorse pubbliche. Per il Ped Knowledge Dif- fiusion and Experiences sono infine previsti 7 milioni all’allineamento di R&I sempre di finanziamento pubblico. L’iniziativa europea in materia di sviluppo ur- bano sostenibile favorirà quindi la creazione di nuovi mercati e servizi, con l’ingaggio vir- tuoso del settore privato. Uno scenario che apre un discorso sui finanziamenti, come per i fondi di coesione, per i quali la scala regionale è imprescindibile. «Si tratta di finanziamenti importanti, ma in- sufficienti – ha concluso il rappresentante del Mise – che andrebbero sommati ad al- tri fondi nazionali, come quello per la ricer- ca del sistema elettrico, alimentato da una componente della tariffa elettrica, quindi fi- nanziata dai cittadini. Sempre sul fronte fi- nanziamenti, va anche posta attenzione sul cluster energia avviato dal ministero della Ri- cerca o sul credito d’imposta, che finanzia attività importanti su ricerca, innovazione e efficientamento energetico. C’è poi il decreto Crescita, che all’articolo 48 ha assegnato dei fondi per la ricerca e l’innovazione: risorse che si potranno uti- lizzare per questi scopi, attraverso soggetti pubblici come Enea o altri, che a loro volta potranno interagire con soggetti territoriali. Poi ci sono i programmi comunitari come Horizon Europe, per i quali occorrerà pre- pararsi, e iniziative internazionali come Mis- sion Innovation, a cui partecipa anche l’Ita- lia con l’obiettivo di raddoppiare la spesa pubblica per ricerca e innovazione entro il 2021 (si tratta di un accordo siglato a Parigi in occasione della Cop21 a cui aderiscono 22 Paesi, che si sono impegnati a raddop- piare entro cinque anni gli investimenti nelle attività di ricerca e sviluppo sulle tecnologie low-carbon; nda). Non va dimenticato infine il fondo Juncker, con stanziamenti di circa 50 miliardi, rivolti non solo all’energia e ai fondi strutturali». L’ultimo consiglio impartito dal rappresen- tante del ministero ha riguardato la dimen- sioni dei progetti da presentare e il quadro nazionale di riferimento. «Il progetto è fondamentale – ha concluso Capra –. Servono idee e prodotti di quali- tà. Serve anche saper proporre dei progetti capaci di una visione generale, ma che, allo stesso tempo, possano essere disaggre- gati e organizzati per sotto-progetti, capaci di intercettare opportunità di finanziamento differenti. A breve, le tecnologie low carbon avranno un impatto decisivo sui territori e transiteranno sugli enti pubblici naziona- li, sulle città e sui distretti urbani. A livello nazionale il Piano energia e clima, per rag- giungere gli obiettivi del 30% di rinnovabili e del 43% di efficienza energetica, necessita di una pianificazione di sviluppo urbano so- stenibile: senza il coinvolgimento attivo dei territori e dei consumatori finali non saran- no traguardi perseguibili. Nel piano triennale di Ricerca per il sistema elettrico il Mise ha proposto il rilancio dei Local Energy District: un’elettrificazione spinta degli usi finali è la chiave giusta per portare il Paese verso un futuro energetico di transizione dalle fon- ti fossili a quelle rinnovabili. Siamo convinti che i territori, gli enti locali, le utility e i forni- tori di energia possano fare molto in questa direzione».