SMART CITY E SMART LAND
Secondo i più recenti studi, richiamati da
Roberta Pezzetti del Centro Studi Smarter
dell’Università dell’Insubria, il nostro pianeta
è composto per il 26% da città nelle qua-
li ogni settimana vengono realizzate 250
mila nuove abitazioni. Si assiste, anno dopo
anno, a un continuo spostamento della po-
polazione verso i centri urbani. “Negli anni
Cinquanta la popolazione mondiale era con-
centrata in zone urbane per il 30%, oggi per
il 50% e si arriverà al 70% nel 2040. Le città
che conosceranno lo sviluppo diventeranno
megalopoli e affronteranno le relative sfide e
problematiche; tuttavia vi è la possibilità di
proporre anche un’altra strada, che vede le
città di dimensioni medio-piccole e i territori
limitrofi come un nuovo e alternativo model-
lo di sviluppo”. Se, dunque, con il richiamo
della metropoli nasce una forte disgrega-
zione, con la perdita di senso del territorio
stesso, a cui può seguire una forte crisi di
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appartenenza, ora si è tornati a parlare di
identità e su questo concetto occorre impe-
gnarsi nella costruzione dei futuri progetti di
Smart Land.
Connettere, coesistere, mettere a comu-
ne progetti, problemi, obiettivi. Smart Land
South City ha mostrato una visione com-
pleta e a tutto tondo del Sud Est di Milano
dove il fine ultimo era, è e sarà quello di vive-
re meglio, con maggior serenità e senso di
appartenenza.
I passi successivi andranno nella direzione
di una progettualità spinta in grado di at-
trarre investimenti sul territorio; anche con il
contributo del team Jaspers di BEI, di cui
un rappresentante di primo piano, Sergio
Carpano, era presente a Paullo per seguire
i lavori. Sui prossimi numeri racconteremo
dei passi successivi e quindi dell’evoluzio-
ne dell’iniziativa, il cui dispiegarsi potrebbe
diventare un modello virtuoso per il paese.