City Life Magazine 28 | Page 25

ARTICOLI 33 un grande ergonomo ante litteram come Adriano Olivetti”. Olivetti? “Sì. Imprenditore, intellettuale, urbanista ed editore, fu tra i primi a capire che le logiche ed i successi dell’impresa non possono prescindere dalla centralità della persona (human factor), dimostrando che un’adeguata ed efficiente progettualità aziendale (tecnica ed organizzativa) può coniugare benessere, sicurezza e successo produttivo”. Attualmente la SIE è articolata in Sezioni territoriali, impegnate a diffondere l’impor- tanza dell’approccio culturale ed operativo dell’ergonomia sia in ambito aziendale che attraverso il coinvolgimento delle istitu- zioni locali come Università, Regione, ASL. “L’ultima iniziativa in tal senso – ricorda Paola Cenni – è stata lo scorso 7 febbraio, quando insieme al CRIT abbiamo organiz- zato una giornata dedicata al tema della cultura e tecnica ergonomica a supporto della progettazione”. Ergonomia e progettazione Ma perché è utile coinvolgere un ergo- nomo all’interno di un team progettuale? “Si possono ottenere benefici interessanti a diversi livelli: intanto un miglior benessere psicofisico e una maggiore soddisfazione lavorativa; poi ci sono gli aspetti collegati alla prevenzione dei rischi per la salute derivanti da sovraccarico biomeccanico, problemi posturali, carico mentale. E poi la progettazione di interfacce compatibili fra uomo-macchina-attrezzature (ergo- nomia cognitiva) può favorire percezione ed elaborazione mentale di input da tradurre in gesti lavorativi da compiere in sicurezza. Una formazione ergonomica adeguata e moderna, destinata a ingegneri e designer, rappresenta inoltre un beneficio per il supe- ramento di una cultura aziendale che, se valuta naturale assolvere gli adempimenti di legge, nutre ancora dubbi e chiede giusti- ficazioni per applicare i principi dell’ergo- nomia (ritenendola prevalentemente un costo aggiuntivo)”.