CIG Magazine - La rivista che dà voce al mondo del gas CIG Magazine 18 | Page 30
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il contesto è cambiato. Esiste
nell’opinione pubblica una forte
aspettativa nei confronti delle fonti
energetiche alternative e il Piano
nazionale integrato energia e
clima inevitabilmente condizionerà
la politica energetica italiana e,
di conseguenza, anche quella
economica”.
Ma qual è la situazione attuale
del settore gas in Italia? Oggi la
fonte energetica rappresentata
dal gas raggiunge 23 milioni di
consumatori, serve l’80% dei
Comuni italiani e l’82% delle
famiglie; il 50% dell’energia
elettrica prodotta proviene dal gas
e l’industria manifatturiera italiana
è largamente dipendete da questa
fonte energetica. Infine, il parco dei
veicoli alimentati a gas vale circa
un milione di unità, un primato in
Europa.
“È da questo quadro d’insieme –
continua Bucci – che dobbiamo
partire per traguardare il futuro.
Mi pare corretto che il Pniec
ponga alla comunità nazionale
e internazionale degli obiettivi
sfidanti. La domanda che
poniamo noi è però un’altra.
Come possiamo garantire al
Sistema Italia, oltre alla sostenibilità
ambientale, anche quella
economica? Per rispondere a
questo interrogativo, dobbiamo
anche capire in quale contesto
internazionale ci troviamo. Per
decarbonizzare l’economia, il
mondo sta investendo nel gas.
E questo non deve risultare un
paradosso. Per decarbonizzare
infatti si investe sul gas, perché
è una fonte abbondante,
competitiva, flessibile, più pulita
di altre fonti fossili. Per questi
motivi il mondo investe nel gas. E
anche l’Italia, nella sua storia, l’ha
fatto. Noi possiamo contare su un
sistema di approvvigionamento
solido e diversificato. Per questo
e per altri motivi il processo di
transizione energetica del nostro
Paese sarà costoso, sia per
quanto riguarda l’elettrificazione
dei consumi sia per il ricorso alle
fonti rinnovabili. Gli investimenti
saranno consistenti e servirà
trovare una loro sostenibilità
economica. Il gas, in questo
processo di transizione, può dare
una mano. Inoltre, gli obiettivi e
i tempi che il piano nazionale si
è dato sono sfidanti. Non solo,
ma è lo stesso Pniec che deve
individuare quel mix di fonti diverse