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SPAGNA In caso di licenziamento collettivo, l’onere della prova spetta al datore di lavoro che deve fornire all’amministrazione la documentazione relativa alla motivazione per la quale si procede al licenziamento collettivo (abbassamento degli utili, modificazioni tecniche e organizzative). Il risarcimento previsto nei casi di licenziamento collettivo potrà essere deciso contrattualmente. In caso contrario l’indennizzo minimo legale ammonta a 20 giorni di stipendio per anno di servizio, con un tetto massimo di 20 mensilità. SVEZIA Se un dipendente è stato licenziato in tronco o gli è stato dato un preavviso di licenziamento per motivi personali, questi possono essere dichiarati nulli su istanza del lavoratore. Non è possibile per un dipendente rinunciare al suo diritto di citare in giudizio. L’intenzione di contestare il licenziamento deve essere comunicata al datore di lavoro entro due settimane da quando il dipendente ha ricevuto la comunicazione. Il lavoratore può adire in giudizio due settimane dopo la scadenza del periodo di preavviso. Egli deve aver avuto dal datore di lavoro comunicazione di tutte le informazioni necessarie per far valere i propri diritti; diversamente beneficia di un allungamento dei tempi. Normalmente l’assistenza legale avviene attraverso il sindacato, a cominciare dalle persone a basso reddito. Le istanze giudiziali di reintegrazione nel posto devono essere soddisfatte rapidamente. In caso di contenzioso sulla validità del licenziamento, il rapporto di lavoro dura fino al giudizio. Se il giudice considera non valido il licenziamento, si prevede la reintegrazione, ma spesso il datore di lavoro preferisce pagare una somma a titolo di risarcimento. Un datore di lavoro che violi le previsioni formali e sostanziali della normativa sul licenziamento può essere chiamato a rispondere del risarcimento dei danni e al pagamento di una penale. Il dipendente che è stato illegittimamente licenziato avrà diritto alla retribuzione ed agli altri benefici che avrebbe ricevuto se avesse continuato a lavorare. Se il datore di lavoro rifiuta di reintegrare il dipendente come deciso dal giudice, il rapporto di lavoro cessa e l’imprenditore è tenuto a corrispondere un indennizzo. Il risarcimento dei danni è calcolato sulla base dell’anzianità dei servizio del dipendente presso l’impresa; le mensilità corrisposte non possono superare i mesi effettivamente lavorati. Per un’anzianità fino a sei mesi, il risarcimento deve essere di 6 mensilità. Anzianità servizio complessiva Meno di 5 anni Da 5 a 10 anni 10 anni e oltre Massimo risarcimento dei danni 16 mensilità retributive 24 “ 32 “ Se il dipendente ha almeno 60 anni il massimo risarcibile è superiore rispetto a quello evidenziato in tabella. Nella maggior parte dei casi il risarcimento effettivo risulta inferiore al massimo, perché esso è calcolato sull’effettiva perdita di reddito per il lavoratore determinata dalla disoccupazione. In caso di reimpiego con conseguente reddito, questo verrà scomputato. Il risarcimento dei danni può essere richiesto anche nel caso di licenziamento per ragione oggettiva, ad esempio se non è stata rispettata la regola del “last in, first out” o per inadempimento formale. La richiesta di risarcimento va fatta entro quattro mesi dal momento in cui è avvenuta l’azione contestata. La penale è prevista in un massimo di 120.000 corone svedesi, corrispondenti a circa 14.000 euro. Benchmarking sulla flessibilità in uscita in Europa pag.74