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Paesi Bassi Regno Unito dipendenti), e dall'arco temporale, di regola, di 120 giorni entro cui sono effettuati i licenziamenti stessi. La prima fase deve essere svolta entro 45 giorni dal ricevimento della comunicazione di avvio che il datore di lavoro è tenuto a inviare in forma scritta alle rappresentanze sindacali aziendali e alle rispettive associazioni sindacali. Se le parti non raggiungono un accordo entro il termine previsto per lo svolgimento della fase consultiva, si avvia una fase amministrativa che ha una durata massima di 30 giorni al termine della quale il datore di lavoro può intimare i licenziamenti anche in assenza di accordo sindacale. Quando viene rescisso il contratto di 20 o più lavoratori in un periodo di 90 giorni all’interno del territorio amministrato da un centro dell’UWV. Il datore di lavoro deve notificare per iscritto all’UWV e alle organizzazioni sindacali interessate le date proposte per il licenziamento, i motivi del licenziamento, le informazioni sui lavoratori in esubero e la data in cui è stato consultato il consiglio di fabbrica. La legge olandese obbliga i datori di lavoro a coinvolgere e a informare in tempo i rappresentanti dei lavoratori, sindacati e camere del lavoro, nei processi di licenziamento collettivo. Le parti sociali sono fortemente corresponsabilizzate nella realizzazione di processi di riorganizzazione e nell’affrontarne le conseguenze a livello sociale. In tale prospettiva i sindacati, le camere del lavoro e i datori di lavoro giungono a delle intese che poi si concretizzano in un piano sociale. Quando la riduzione dell’organico di un’azienda riguarda almeno 20 dipendenti nell’arco temporale di 90 giorni; dal computo vanno esclusi i collaboratori e i lavoratori autonomi. Il datore di lavoro che intende avviare una procedura di licenziamento collettivo, deve proceder a una fase di consultazione con le parti sociali. Il processo va avviato nel rispetto delle seguenti scadenze: • 90 giorni prima dell’avvio dei licenziamenti, se riguarda più di 100 dipendenti di uno stesso stabilimento nell’arco di 90 giorni; • 30 giorni prima dell’avvio dei licenziamenti se il numero di lavoratori in esubero è Se il sindacato è stato riconosciuto dal datore di lavoro (nel Regno Unito tale sistema è a carattere volontario), il processo di consultazione è condizione necessaria, mentre qualora non sia stato effettuato alcun riconoscimento, il datore di lavoro ha la facoltà di consultare i rappresentanti dei lavoratori per le questioni inerenti le crisi aziendali, oppure interpellare i rappresentanti dei No è richiesta la predisposizione di un Piano Sociale. Tuttavia come conseguenza delle consultazioni con le parti sociali, dal dialogo avviato dovrebbero scaturire possibili soluzioni volte a evitare la perdita dei posti di lavoro e mitigare le conseguenze derivanti dagli esuberi. . Benchmarking sulla flessibilità in uscita in Europa (eventuale) in sede amministrativa. Nell’ambito della prima, il datore di lavoro non è obbligato a raggiungere l’accordo sindacale. Se lo raggiungono la procedura è conclusa e il datore di lavoro può mettere i lavoratori in mobilità. Il contenuto dell’accordo sindacale può però variare. Le parti possono stabilire i criteri di scelta, in deroga ai criteri legali, o stabilire il ricorso a misure alternative, quali la CIGS o i contratti di solidarietà o il ricorso generalizzato al part time, o stabilire il riassorbimento, totale o parziale, degli esuberi. pag.66