SPAGNA
La riforma del mercato del lavoro del 2012 ha soppresso l’obbligo di autorizzazione
amministrativa per avviare le procedure di licenziamento collettivo. La procedura di
licenziamento collettivo deve essere fondata su motivi economici, tecnici, organizzativi o legati
alla produzione (art. 51 dello Statuto dei Lavoratori).
Per cause economiche s’intende la dimostrazione di una situazione economica negativa
evidenziata dai risultati dell’impresa, come perdite, abbassamento continuo del suo livello di
utili ordinari o vendite attuali o previste. Si considera che l’abbassamento dell’attività è
continuo se, nel corso di tre trimestri consecutivi, il livello di utili ordinari o vendite di ogni
trimestre si dimostra inferiore a quello dello stesso trimestre dell’anno precedente.
Per cause tecniche s’intendono cambiamenti nei mezzi o apparecchiature di produzione.
Per cause organizzative s’intendendo cambiamenti avvenuti nei sistemi e metodi di lavoro del
personale, nel modo di organizzare la produzione. Per cause legate alla produzione s’intendono
cambiamenti nella domanda dei prodotti che l’impresa intende commercializzare sul mercato.
Un licenziamento è definito collettivo quando l’impresa decide di licenziare, in un periodo di 90
giorni, almeno:
10 lavoratori, nelle imprese che impiegano almeno 100 lavoratori;
il 10% dei lavoratori, nelle imprese che impiegano tra 100 e 300 lavoratori;
30 lavoratori, nelle imprese che impiegano più di 300 lavoratori.
Le imprese con oltre 100 dipendenti, che procedono a licenziamenti collettivi che riguardano
anche lavoratori di età superiore a cinquant’anni, devono versare un contributo al Tesoro se
nell’anno precedente hanno dichiarato utili.
Il periodo di preavviso in caso di licenziamento collettivo è identico a quello del licenziamento
per giusta causa.
L'azienda che procede a un licenziamento collettivo che riguardi più di 50 lavoratori dovrà
proporre un piano di ricollocamento sul mercato del lavoro utilizzando agenzie di collocamento
autorizzate. Il piano di ricollocamento, di una durata minima di sei mesi, dovrà includere
misure di formazione, orientamento professionale, piani personalizzati per la ricerca di lavoro e
non comportare alcun costo per il lavoratore.
Per quanto riguarda il ruolo dei sindacati, il datore di lavoro è tenuto a comunicare ai
rappresentanti dei lavoratori l'inizio di un periodo di consultazioni, in un termine non superiore
a 30 giorni (o 15 giorni nel caso di aziende con meno di 50 lavoratori). Questa comunicazione
deve includere le cause, il numero e le categorie professionali dei lavoratori colpiti dal
licenziamento, la data del licenziamento prevista e il nome dei lavoratori per i quali si prevede
il licenziamento.
Alla conclusione del periodo di consultazioni, il datore di lavoro deve comunicare
all’amministrazione il risultato delle trattative. In assenza di accordo, si trasmette ai
rappresentanti sindacali e all’autorità amministrativa la decisione finale di licenziamento
collettivo e le modalità dello stesso.
Dopo aver comunicato ai rappresentanti sindacali la decisione del licenziamento collettivo, il
datore di lavoro deve notificare individualmente a ogni lavoratore la decisione di licenziamento.
SVEZIA
In Svezia non esiste una definizione di licenziamento collettivo. A ogni modo, in caso di
riduzione del personale maggiore di cinque addetti o di più di 20 persone in un periodo di 90
giorni, il datore di lavoro deve informare l’Agenzia per il servizio pubblico per l’impiego. La
comunicazione deve avvenire con un anticipo tra due e sei mesi, in base al numero di
dipendenti interessati dalla rescissione.
Benchmarking sulla flessibilità in uscita in Europa
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