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internazionali esigono che sia sempre garantito al lavoratore il diritto di contestare davanti un organo terzo le ragioni addotte a fondamento del licenziamento, anche quelle di carattere economico. Il che sembra contrastare con la scelta degli ordinamenti nazionali a favore della insindacabilità delle scelte gestionali ed organizzative dell'impresa, prevedendo solo il diritto a un indennizzo per il lavoratore. Merita di essere adeguatamente valutata la compatibilità con gli standard internazionali l’affidamento alla contrattazione (in particolare quella decentrata, senza criteri certi di rappresentatività) la possibilità di regolare gli effetti del recesso in deroga alla legge, poiché in questo modo lo Stato perderebbe, di fatto, la possibilità di garantire a "tutti i lavoratori" occupati sul territorio nazionale una "tutela appropriata" in caso di licenziamento ingiustificato, come vuole l'art. 24 della Carta Sociale europea. 3. Si ricorda infine che la Commissione europea aveva presentato nel 1999 una proposta di direttiva volta ad armonizzare le normative nazionali sulla tutela dei lavoratori in caso di licenziamenti individuali. La proposta della Commissione, mentre riaffermava le ipotesi di illegittimità sancite dalle legislazioni nazionali (con il mantenimento delle norme di reintegrazione ove previste) mirava a introdurre delle procedure informative e consultive obbligatorie dei rappresentanti dei lavoratori, analoghe a quelle previste per i licenziamenti collettivi, al cui rispetto era tenuto il datore di lavoro, allo scopo di esaminare con essi le forme e gli strumenti atti ad evitare il licenziamento o ad attenuarne le conseguenze. La disciplina della tutela contro il licenziamento individuale compone un quadro articolato all’interno dell’Unione europea, come dimostrano gli schemi di seguito riportati, da cui si evince che la reintegrazione nel posto di lavoro, sia pure con modalità diverse, è applicata anche in altri Paesi dell’Unione europea. Essa non costituisce, pertanto, un’anomalia tutta italiana, come spesso si sente affermare nel (poco ordinato) dibattito politico in corso. Benchmarking sulla flessibilità in uscita in Europa pag.5