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IL ROGO DI PRIMAVALLE
«Il 17 aprile 1973 arrivai con una troupe poco dopo l'allarme, dato
alle quattro del mattino. Vidi il corpo carbonizzato del figlio maggio-
re di Mattei, Virgilio, ricurvo sulla ringhiera del balcone come un'or-
renda coperta nera. Alle sue spalle c'era il cadavere del fratellino
Stefano, dieci anni, bruciato anche lui. Il resto della famiglia s'era
salvato, a prezzo di ferite gravi, gettandosi dal terzo piano»
(Bruno Vespa nel suo libro "Rai, la grande guerra")
«A casa Mattei dal 16 aprile 1973 non è più entrata una mela.
E allora chiedi: signora, perché le mele no?
Annamaria Mattei guarda la figlia, ride amaro e risponde:
Lei sa cosa vuol dire un bambino di sette anni che muore?
Cosa sono i ricordi?
Ecco, per me oggi Stefano è una voce dalla strada, un piccolo che
torna da scuola e grida:
“Mamma, sono qui!” Tutti i giorni era così.
Allora io aprivo la finestra, tiravo una mela di sotto e lui stava a
giocare in cortile.
Ancora oggi, di tante immagini che avevo di lui, questa è una delle
più nette, una di quelle che mi restano.
I ricordi, più passa il tempo e più diventano prezio-
si: uno se li tiene stretti, ma deve imparare a
conviverci ». (da Cuori Neri)
La prima metà degli anni '70 è il periodo della violenza politica diffusa:
accanto alle stragi nere, sempre più frequenti gli scontri di piazza contano
morti e feriti. Agguati e omicidi politici si susseguono tra 'rossi' e 'neri'.
In quel clima nascono le formazioni terroristiche rosse che si organizzano con
rapine e rapimenti, per poi passare al sangue.
LA FABBRICA
«Nel 1971 si sentono sul fronte economico i
contraccolpi della crisi del dollaro e, nel
1973, della crisi petrolifera, alla quale
segue la cosiddetta austerità: gli italiani a
piedi, mentre l’inflazione ‘in carrozza’ viaggia
celermente verso il 20%.
Anche sul fronte sindacale inizia una stagio-
ne
nuova,
di
forte
conflittualità.
L’approvazione dello Statuto dei lavoratori
(maggio 1970) coincide con il rinnovo dei
contratti nazionali, che vede nei metalmec-
canici i protagonisti più accesi di quello che
viene definito ‘autunno caldo’. La vertenza
si concluderà nel gennaio del 1970, dopo
quattro mesi di trattative costellate da agita-
zioni, talvolta connotate da violenze, che solo
alla Fiat raggiungono il livello
record di 17,6 milioni di ore lavo-
rative perse per scioperi. Le manife-
Uno dei primi omicidi per terrorismo è immortalato da un
fotografo a Genova, il 26 marzo 1971: quello di Alessandro
Floris, fattorino di orgini sarde iscritto al PSI, durante una
rapina di una delle prime formazioni terroristiche ai danni
dell'Istituto Autonomo Case Popolari
stazioni non terminano con la firma dei con-
tratti nazionali, ma riprendono dopo poco – e
Torino ne è l’epicentro – per le rivendicazioni
a livello aziendale, con i sindacati che appaio-
no quasi come eredi e continuatori dello
spontaneismo del ’68–’69, in molti casi teo-
rizzando una ‘conflittualità permanente’.(…)
La tensione nelle fabbriche, mai acquietatasi,
riesplode nel ’73 per il rinnovo del contratto
nazionale dei metalmeccanici: sei mesi di
trattative, 140 ore di sciopero pro-capite di-
chiarate. Una protesta che assume anche
forme esasperate, come l’occupazione della
Mirafiori per tre giorni consecutivi.
È in questa cornice che, nei primi
Anni ’70, incominciano a muover-
si le Brigate Rosse ».
(di Francesco Bullo, da il Piemonte alla
prova del Terrorismo)
Arsenale in un covo terrorista a Milano
A fianco, il rapimento di Ettore Amerio, sequestrato
dal 10 al 18 dicembre 1973. Sotto, Bruno Labate
subito dopo la liberazione il 12 febbraio 1973
I PRIMI RAPIMENTI
«In Piemonte le Brigate rosse fanno la loro comparsa nel 1972, con una strategia che
appare ancora indefinita e con azioni sporadiche…. Il primo episodio di eversione è datato
26 novembre 1972. Nella notte vengono incendiate, in punti diversi di Torino, le auto di
nove lavoratori della Fiat Mirafiori iscritti alla Cisnal, il sindacato vicino al Movimento So-
ciale. Con un volantino le Brigate rosse si attribuiscono la paternità degli attentati. È la
prima apparizione del gruppo eversivo in Piemonte…
Un mese dopo, il 12 febbraio, le Brigate Rosse sequestrano a Torino Bruno Labate, 30
anni, dipendente Fiat e segretario provinciale dei metalmeccanici Cisnal. Labate esce di
casa verso le 9 per recarsi nella sede del suo sindacato in via Meucci 6 e non si accorge
che due uomini in tuta lo seguono a distanza. Poco dopo lo raggiungono, lo afferrano per
le spalle e lo trascinano verso un furgone parcheggiato di fianco al marciapiede. (...) La ri-
cerca degli aggressori non darà risultati. Una telefonata anonima in questura, nel primo
pomeriggio, avverte: “Davanti al cancello numero 1 della Fiat, in corso Tazzoli, c’è da
qualche minuto un uomo incatenato ad un lampione”. Viene mandata una volante che
trova Labate seduto a terra, il capo rasato a zero, con la faccia insanguinata e un taglio
alla bocca; la benda nera usata per coprirgli gli occhi gli pende davanti. Alcuni giri di
catene chiusi con quattro lucchetti gli imprigionano gambe e braccia. Un’altra catena lo
tiene legato al palo della luce. Al collo un cartello con la scritta “Brigate Rosse” e una stella
a cinque punte: il simbolo destinato a diventare tristemente famoso. (…) È il primo seque-
stro che le BR portano a termine in Piemonte (il primo in assoluto era stato quello di Idalgo
Macchiarini, dirigente della Sit Siemens, messo a segno nel marzo 1972 a Milano).
Sull’episodio c’è da registrare il silenzio dei tre sindacati confederali torinesi. Soltanto il
Sida diffonde un comunicato: “Deprecare e condannare non è più sufficiente. Occorre che
lo Stato abbia l’iniziativa e il coraggio di impedire la violenza...».
(di Francesco Bullo, da il Piemonte alla prova del Terrorismo)
1970
24.03 27.03 23.04 20.05 07.06 14.07 22.07 12.08 01.12
Luciano Lama
viene
nominato
segretario
della CGIL 3° Governo
Rumor
Coalizione:
DC, PSI,
PSU, PRI Giacomo Mancini
diventa segretario
del Partito
Socialista Italiano Viene varato
lo Statuto
dei lavoratori Elezioni
Regionali Inizia la prima fase della
rivolta di Reggio Calabria
scatenata da una disputa
con Catanzaro per la sede
del capoluogo della regione Deragliamento del treno
‘la Freccia del Sud’ a
Gioia Tauro: sei morti e
oltre 60 feriti 1° Governo
Colombo.
Coalizione:
DC, PSI,
PSDI, PRI Viene
varata
la legge
sul
divorzio