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La doppia frontiera Est-Ovest
«L’Italia, come si sa, ha vissuto una tragica esperienza di frontiera. Una democra-
zia giovane, e per ciò fragile, nasceva in un paese che, già per la sua collocazione
geografica – all’estremo di uno dei due imperi e quindi sul confine con l’impero
avversario –, aveva un ruolo delicatissimo.
Tuttavia non siamo stati solo una marca di frontiera, come l’appartenenza
dell’Italia al blocco occidentale potrebbe far pensare. In realtà, in tutti questi
anni, una frontiera è passata profondamente anche al nostro interno. Le
forze che si erano impegnate nella Resistenza e che, finita la guerra, avevano co-
struito insieme le basi giuridiche dell’ordinamento repubblicano e della nuova de-
mocrazia, subito dopo si trovarono infatti su fronti ideologicamente, e quindi poli-
ticamente, opposti. Da un lato, la DC e i partito alleati. Dall’altro, soprattutto il
PCI, cioè un partito con un forte radicamento popolare, che svolgeva in quegli
anni il ruolo di principale partito di opposizione mantenendo un fortissimo legame
non solo ideologico, ma anche politico e finanziario, con il PCUS e la dirigenza
dell’URSS. Cioè con il nemico.
Questa lacerazione interna era poi aggravata dalla presenza in Italia dello Stato
Vaticano, che finiva per conferire alla frontiera geografica con l’Est un valore quasi
sacrale».
In altre parole: “… un invisibile cortina di ferro, attraversando po-
polazioni, classi e coscienze, ha frantumato quel tanto di unità
che si era raggiunta con l’unità antifascista.(…) si ebbero (così)
due realtà politiche, civili e morali, due comunità politiche,
quasi due patrie” (F. Cossiga)
(...) «La sovversione di sinistra e l’eversione di destra si inquadrano in questo sce-
nario interno ed internazionale come variabili estremistiche delle due opzioni e delle
due realtà», dando origine a quella che si definisce ‘strategia della tensione’.
(da Segreto di Stato)
La frontiera Nord-Sud
La posizione geografica al centro del Mediterraneo ha fatto sì che il nostro paese
avesse, come naturale portaerei della NATO, un delicato ruolo nei rapporti con il
Nord Africa e nel conflitto mediorientale arabo-israeliano. A dispetto del ruolo as-
segnatole all’interno dell’Alleanza Atlantica, l’Italia sviluppò delle politiche fi-
loarabe per crearsi degli spazi di espansione economica e per mettersi al
riparo dal terrorismo islamico. Questo sviluppò una sotterranea conflittualità
con gli interessi economici angloamericani e con quelli politici di Germania ed
Israele, che condusse a delle dinamiche, non ancora pienamente leggibili, che si
possono riassumere così: «Un atteggiamento morbido del governo del nostro
paese nei confronti del terrorismo palestinese, e allo stesso tempo, la possibilità
del Servizio (segreto) israeliano (Mossad) di agire con grande libertà di azione»
sul nostro territorio nazionale.
(..) «Mentre la frontiera Est-Ovest attraversava verticalmente il Paese, e compat-
tava contro un nemico comune tutti gli apparati di sicurezza, la Frontiera Nord-
Sud attraversava, dividendoli, gli stessi apparati dello Stato».
(da Segreto di Stato)
IL ’68 ITALIANO
Nel contesto della doppia frontiera, il movimento del ’68, che dal
Maggio francese coinvolse i giovani occidentali con la caratteristica di
incoraggiarne “lo spirito libero, anticonformista, antitotalitario”, nel
nostro paese invece di indurre “alla fine del mito delle rivoluzioni ope-
raie, comuniste e dunque di Marx, Lenin, Che Guevara”, finì per ali-
mentarlo, sviluppando la nascita di numerosi gruppi di estrema sini-
stra con un ruolo di primaria importanza sia per la genesi e il recluta-
mento delle organizzazioni terroristiche rosse degli anni ’70, sia per
quello successivo di rete omertosa, quando non complice.
(da Sessantotto - Dialogo tra un padre e un figlio su una stagione mai finita)
Scriverà Carlo Casalegno, vice direttore de La Stampa, pochi giorni
prima di essere ferito mortalmente:
«Esistono tra il terrorismo e le formazioni eversive dell’estrema
sinistra rapporti indiretti e un’obiettiva complicità. Br, Nap, Prima
Linea, con l’azione armata clandestina, i fanatici dell’ultrasinistra con i
cortei violenti, i sabotaggi, le spedizioni squadristiche, la pratica organiz-
zata dell’illegalità, conducono, utilizzando mezzi diversi, una stessa guerra
alle Istituzioni, ai principi della convivenza civile, a interessi primari, politi-
ci ed economici, della collettività. E le organizzazioni oltranziste non clan-
destine offrono al terrorismo una solidarietà dichiarata, anche se talvolta
critica; una copertura psicologica; una vasta schiera di giovani combattivi,
tra cui poter trarre nuove reclute. Non per caso Br e Autonomi hanno le
stesse radici politiche, la stessa matrice ideologica».
Inoltre, Marcello Maddalena, magistrato all’epoca dei fatti: «Non ci si deve
dimenticare della cultura di quel periodo, degli insegnanti e degli ‘insegna-
menti’ di quel periodo. Ricorderò ancora quanto, proprio in quegli anni bui,
ebbe a dire al riguardo in un convegno di “operatori” italiani e tedeschi del
diritto, un sociologo tedesco, Kilmansegg. (…) In quel convegno si parlava
della RAF in Germania e delle B.R. in Italia ed una delle constatazioni
emergenti da quel dibattito fu che il fenomeno del terrorismo rosso era
assai più isolato in Germania che non in Italia, nel senso che in Italia
si era creata, attorno al terrorismo rosso, una atmosfe-
ra culturale sostanzialmente favorevole o comunque
“propiziatrice”: (...) una “moda” o una “corrente” cul-
turale molto diffusa, soprattutto in ambienti intellet-
tual-borghesi, tale da farvi allignare e prosperare il
verbo dei terroristi ». (da Atti del Convegno ‘Lotta al terrorismo’)
IL DOPOGUERRA: LA POSIZIONE GEOPOLITICA
DELL’ITALIA
Due immagini del ‘68 negli Stati Uniti ed in Francia
Carta dell’area europea divisa dalla cortina di ferro dopo la Seconda Guerra Mondiale
dal 28.12.1964 GIUSEPPE SARAGAT
del Partito Socialdemocratico Italiano
è Presidente della Repubblica Italiana
Le vittime uccise dal terrorismo in ordine cronologico
Cronologia dei principali eventi storici nazionali ed internazionali
1968
15.01 01.03
Terremoto
nel Belice,
decedute
370
persone Di fronte alla facoltà di architettura
dell'Università di Roma a Valle Giulia
si verificano violentissimi scontri tra
gli studenti e la polizia.
L'accaduto dà il via a una serie di
occupazioni in numerose università
13.05
Parigi:
Sfilano 800.000 persone,
soprattutto giovani, a una
manifestazione delle sinistre:
è l'apice del Maggio francese
19.05
V Legislatura
della
Repubblica
italiana
05.06
Stati
Uniti:
A Los Angeles viene
assassinato il candidato
democratico alla
presidenza USA
Robert Kennedy
21.08
Cecoslovacchia:
Le truppe del Patto di Varsavia
invadono il paese mettendo
fine alla ‘Primavera di Praga’,
l'esperimento politico di
‘socialismo dal volto umano’
12.12
1° Governo
Rumor.
Coalizione:
DC, PSU, PRI