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Nel 1998, Maurizio Puddu: il terrorismo «si trasformerà, evidentemente, a livello internazionale e dovremmo conviverci come nuova forma di guerra. E a questa nuova emergenza dobbiamo prepararci per evitare di ritrovarci sprovvisti di strumenti di prevenzione e contrasto, così come è successo negli anni di piombo». (da Sedici marzo) LA SFIDA ODIERNA «A differenza del precedente terrorismo, sempre legato a definizioni territoriali e in qualche modo partitiche, il nuovo di Bin Laden ha alle spalle un’infinita riserva di uomini e zero frontiere, perchè si basa sul fanatismo religioso in un mondo globale. A differenza del precedente, questo terrorismo ha cancellato l’unica distinzione che prima poteva essere un deterrente: la paura di morire dei terroristi. Un esercito segreto, che ama (la morte) il sacrificio, scagliato contro ci- viltà che invece amano la vita, è virtualmente impossibile da sconfiggere ». (di Lucia Annunziata, da Il Piemonte alla Prova del Terrorismo) «La sfida odierna del terrorismo pone interrogativi nuovi e prospettive diverse ri- spetto al passato. (…) Le problematiche includono le difficoltà a monitorare reti di organizzazioni che operano su differenti territori, talvolta con strutture di comando decentralizzate, l’ampia gamma di obiettivi da proteggere, la complessità della de- terrenza di fronte a coloro che possono essere desiderosi di morire per la loro causa, l’impiego di nuove soluzioni tecnologiche, prime tra tutte l’uso di Internet come mezzo di propaganda, nonché la prospettiva che terroristi possano organizzare at- tentati attraverso l’impegno di materiali e armi ad alta capacità distruttiva.(…) Un ruolo prezioso in tutto questo è svolto dalle Nazioni Unite, da anni attive nello sviluppo, promozione e aggiornamento di azioni comuni che consentano alla comu- nità internazionale di fronteggiare le nuove manifestazioni del terrorismo. Negli ultimi anni le Nazioni Unite hanno fornito un terreno comune di lotta attraverso 13 convenzioni internazionali e varie risoluzioni del Consiglio di Sicurezza». (dalla prefazione di Stefano Dambruoso a ‘Le armi del diritto contro il terrorismo’) Jessica e Sabrina Rinaudo, 19 e 22 anni di Dronero, in provincia di Cuneo, sono a Taba per una vacanza di alcuni giorni nella località turistica egiziana sul Mar Rosso. Il 9 ottobre 2004 sono uccise, con altre 32 persone, da un attentato esplosivo che riduce in macerie l'albergo dove risiedono Nel 2006 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha adottato la Strategia Globale per la lotta al terrorismo, che definisce anche la volontà “di mettere in atto sistemi nazionali di assi- stenza ai bisogni delle vittime del terrorismo e dei loro fami- gliari e facilitare la normalizzazione delle loro vite.” Nonché di “promuovere la solidarietà internazionale a sostegno delle vit- time e auspica il coinvolgimento della società civile nella cam- pagna globale contro il terrorismo e per la sua condanna». Fabrizio Quattrocchi insieme a tre colleghi è rapito in Iraq il 12 aprile 2004, due giorni dopo in una esecuzione videoripresa è ucciso con un colpo alla testa AYAD Civili vittime del terrorismo internazionale «Si sentono tutti italo-iracheni. Uomini e donne di frontiera. In crisi di identità. Sospesi tra due mondi. Milioni di immigra- ti in Italia si riconoscono nella figura di Ayad Anwar Wali, as- sassinato dai terroristi iracheni perché italiano, abbandonato dalle autorità italiane perché iracheno. Il suo estremo sacrifi- cio non è affatto percepito come un caso isolato e sfortunato. Assurge bensì a emblema di un malessere collettivo, la triste occasione per una denuncia forte e un appello corale che s'impone di fronte alla tragedia di una morte atroce e assur- da. Per milioni di immigrati Ayad rivela il loro vissuto, focaliz- za la loro fragilità e tradisce la loro aspirazione. Ayad rappre- senta una storia esemplare dal tragico epilogo di gente spe- ciale, costretta ad abbandonare la terra natia, che si è radi- cata nel nostro Paese, ha migliorato la qualità della propria vita grazie all'Italia, si sente profondamente italiana, ha ab- bracciato il sistema di valori occidentale rivoluzionando il modo di essere e di concepire la vita. Ayad è stato un uomo e un imprenditore di successo, era riuscito a trasformare la sua ricchezza culturale e la sua passione civile in una fruttuo- sa attività di promozione del Made in Italy in Medio Oriente. L'ha fatto da musulmano laico: non pregava, non digiunava, beveva il vino, si era sposato in una chiesa cattolica della Turchia musulmana, ha lasciato un figlio italiano e cattolico. Anche in questo Ayad riflette la realtà della stragrande mag- gioranza degli immigrati musulmani in Italia, persone sem- plici che tendenzialmente rifuggono dall'ideologismo degli islamici estremisti e dei nazionalisti fanatici». (di Magdi Allam da il Corriere della Sera del 6 ottobre 2004) 2001 ON UNA ‘PROFEZIA’ 19.11.2001 Maria Grazia CUTULI, giornalista Corriere della Sera (Afghanistan) 2003 10.2003 Annalena TONELLI, volontaria laica, Borama (Somalia) 15.11.2003 Romano YONA, artigiano, Istanbul (Turchia) 2004 30.05.2004 26.08.2004 14.04.2004 31.08.2004 09.10.2004 09.10.2004 16.12.2004 Antonio AMATO, cameriere, Oasis di Khobar (Arabia Saudita) Enzo BALDONI, pubblicitario e collaboratore de Il Diario, Iraq Fabrizio QUATTROCCHI, guardia del corpo, Bagdad (Iraq) Ayad ANWAR WALI, imprenditore italo-iracheno, Bagdad (Iraq) Jessica RINAUDO, impiegata, Taba (Egitto) Sabina RINAUDO, impiegata, Taba (Egitto) Salvatore SANTORO, volontario, Bagdad (Iraq) 07.07.2005 27.07.2005 27.07.2005 27.07.2005 27.07.2005 27.07.2005 27.07.2005 Benedetta CACCIA, impiegata, Londra Sebastiano CONTI, magazziniere, Sharm el Sheikh (Egitto) Giovanni CONTI, giornalista, Sharm el Sheikh (Egitto) Daniela BASTIANUTTI, impiegata, Sharm el Sheikh (Egitto) Paola BASTIANUTTI, impiegata, Sharm el Sheikh (Egitto) Daniela MAIORANA, giornalista, Sharm el Sheikh (Egitto) Rita PRIVITERA, impiegata, Sharm el Sheikh (Egitto) 2005 2006 18.08.2006 Angelo FRAMMARTINO, volontario pacifista, Gerusalemme (Israele) Giuseppe SAVASTANO, carabiniere e Santo LANZAFAME, Vincenzo TUMMINELLO, agente P.S. e Eleno VISCARDI, Romano RADICI, Euro TARSILLI, carabiniere, Carlo BUONANTUONO, agente P.S., agente P.S., carabiniere scelto, appuntato CC, a Monteroni d’Arbia (SI) il a Lambrate (MI) il a Milano il a Roma il a Cagliari il Francesco RUCCI, Francesco STRAULLU, capitano P.S. Ciro CAPOBIANCO, Alessandro CARAVILLANI, Angelo FURLAN, vice brigadiere ag. custodia, e Ciriaco DI ROMA, agente P.S., agente P.S., studente, a Rovigo il a Milano il ad Acilia (RM) il a Roma IL a Roma il 21.01 02.08 19.10 13.11 06.12 03.01 18.09 21.10 05.12 05.03 1981 1982 06.10 Egitto: 28.01 Il presidente egiziano Sadat è ucciso in un attentato da estremisti islamici A Padova viene liberato il generale James Lee Dozier, precedentemente rapito dalla Brigate Rosse