Sopra: la numerosa platea del nostro workshop
A destra: Renato Dainotto coinvolge uno studente di carrozzeria scelto in platea
potrebbe rivelarsi un’ ottima opportunità in questo senso, perché nel momento in cui molte persone perderanno il posto di lavoro, sostituite dalle macchine, forse ridaranno attenzione a quello che hanno perso per strada ».
Direttore Donegà, Fabrizio ha detto una cosa importante: dalle criticità possono nascere delle opportunità. Intelligenza artificiale e robotica rappresentano una nuova opportunità per le scuole professionali che vogliono attrarre i giovani? Penso a quanto accaduto l’ anno scorso, quando avete presentato gli strumenti di diagnostica TEXA per accendere l’ interesse dei ragazzi... « La nostra è una scuola professionale collegata al mondo del lavoro; non per questo manca lo sforzo dedicato alla crescita umana dei ragazzi, per farli diventare ottimi cittadini prima che ottimi lavoratori, tenendo vivo nei ragazzi il senso critico e la creatività. Le nuove tecnologie fanno parte del mondo dei ragazzi: è il mondo in cui sono nati e in cui si troveranno a fare i conti da lavoratori. E visto che il settore della carrozzeria è ricco di grande innovazione tecnologica, la tecnologia deve diventare uno strumento didattico. Io non penso che l’ intelligenza artificiale o i robot sostituiranno l’ uomo sul posto di lavoro, ma ci saranno tre effetti con cui la scuola dovrà fare i conti: la nascita di nuove professioni che magari oggi ancora non conosciamo, la sostituzione di alcune professioni come è sempre avvenuto con l’ avvento di nuove tecnologie e infine l’ integrazione tra l’ uomo e la macchina ».
Pensa che il nostro Paese e la nostra scuola siano pronti per affrontare queste sfide? « Presto tutti noi dovremo fare i conti con un profondo dramma demografico; negli ultimi 20 anni le persone al lavoro tra i 50 e i 64 anni sono raddoppiate, e questo ci pone davanti a una sfida ulteriore con l’ utilizzo delle tecnologie e a una priorità assoluta: rimettere i giovani al centro delle prospettive dell’ Italia. Noi come scuola ci consideriamo un incubatore di futuro, ma siamo consapevoli che non possiamo farcela da soli, dobbiamo stare all’ interno di un ecosistema in grado di guardare lontano, un ecosistema fatto di associazioni, istituzioni e imprese. Noi riusciremo a formare i ragazzi solo con una grande alleanza col mondo del lavoro, per dare speranza a questi ragazzi e anche al Paese, che ne ha un disperato bisogno ».
Passiamo la palla a un rappresentante del mondo del lavoro, Andrea
« Presto tutti noi dovremo fare i conti con un profondo dramma demografico; negli ultimi 20 anni le persone al lavoro tra i 50 e i 64 anni sono raddoppiate »
Forbice, che con la Cassani spa negli ultimi anni si sta occupando di dare un futuro a gente che un lavoro non ce l’ ha... « Come Cassani abbiamo investito tanto nella formazione, collaborando anche con gli istituti tecnici che ci sono nel nostro territorio lombardo. Poi due anni fa abbiamo fatto un censimento da cui è emerso che l’ età media degli operatori di carrozzeria era di 52 anni, questo 2 anni fa. Un dato che ci ha fatto allertare e che suona come un campanello d’ allarme per tutto il sistema automotive; ed è lì che come azienda si è deciso di investire in questo progetto di formazione che ha preso piede in modo continuativo, portando a termine 20 Academy. Non siamo un istituto
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