CAR Lug/Ago 2025 | Page 23

la fine dell’ umanità come l’ abbiamo sempre intesa? « In un certo senso sì, vediamo come negli ultimi anni la tecnologia ci stia dominando. Dico sempre: tempo fa il mio cellulare era un prolungamento di me stesso, mentre adesso i ruoli sembrano essersi invertiti; molto spesso viviamo in funzione della tecnologia, che è riuscita a renderci come i robot. Lavorando con le aziende mi capita di incontrare persone che hanno perso alcune delle facoltà umane più importanti tipo la capacità relazionale, l’ istinto e la creatività. Vado da imprenditori che,
Da sinistra Renato Dainotto, Andrea Forbice, Direttore Generale Gruppo Cassani, Fabrizio Cotza di Imprenditori Sovversivi, Marco Bassini, Carrozzeria Bassini e Andrea Donegà Direttore ENAIP
« C’ è una carenza incredibile di manodopera, c’ è grandissima mancanza di persone nuove interessate ad approcciarsi a questo mestiere »

Una vecchia pubblicità Ford, citando il proprio fondatore, recitava:“ C’ è vero progresso solo quando i vantaggi di una nuova tecnologia diventano per tutti”. Un adagio particolarmente indicato per i nostri tempi, tanto che anche l’ e- dizione 2025 di Autopromotec ha puntato tutto sulle nuove tecnologie: robotica, intelligenza artificiale e automazione del lavoro. Noi di Car Carrozzeria però crediamo negli uomini e per questo abbiamo voluto organizzare un evento per ricordare al mondo della carrozzeria che l’ uomo è ancora al centro del lavoro. Per farlo il nostro Renato Dainotto ha ospitato quattro persone speciali, non semplici esperti nel loro settore ma professionisti con delle qualità umane: Andrea Forbice del Colorificio Cassani, Fabrizio Cotza di Imprenditori Sovversivi, Marco Bassini della Carrozzeria Bassini e Andrea Donegà, Direttore di 3 istituti ENAIP in Lombardia.

Il nuovo libro di Fabrizio Cotza è un manuale di sopravvivenza nel lavoro. Siamo stati catturati dal capitolo in cui si parla di uomini che si stanno robotizzando e robot che si stanno umanizzando. Fabrizio, tu che sai capire molto bene le persone, pensi che questo sia il primo passo verso non per colpa loro, non ragionano più come persone ma come software gestionali. Tutte le volte che un professionista perde la sfida con una macchina non è perché la macchina è diventata più abile, ma perché noi abbiamo perso delle abilità; e queste abilità vanno un po’ recuperate. Citando un autore, Cesare Pavese che parlava del mestiere di vivere, dobbiamo non solo apprendere una professione, ma imparare a vivere la vita che passa attraverso fattori indispensabili che purtroppo la scuola non sempre ci insegna. Ecco quindi la mia provocazione: va benissimo andare avanti con la tecnologia, ma altrettanto sostengo la necessità di recuperare quello che abbiamo perso e credo che l’ intelligenza artificiale
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