48
Sul totale complessivo di spostamenti oltre il 50 % sono considerati sistematici e quindi quotidiani , un carico enorme per la rete stradale ; questa situazione è aggravata dalla natura e la struttura della città stessa . “ A Palermo si contano circa 300 km di strade – afferma il direttore – ma un ’ alta percentuale ha una larghezza media inferiore a 5 metri , il che impedisce di inserire infrastrutture adibite al trasporto di massa ; ma non solo , non dimentichiamo anche l ’ ostilità dei palermitani verso mezzi di trasporto diversi da quelli privati .
Nonostante questo , il percorso che palermo sta perseguendo è un progressivo riadattamento della mobilità complessiva , secondo 5 componenti macro che , sul lungo periodo , dovranno tradursi in realtà : riorganizzazione dei parcheggi , disincentivazione dell ’ utilizzo delle autovetture private , ripensamento dei percorsi per i mezzi pesanti , potenziamento della pubblica mobilità e pedonalizzazione spinta .
Per agire con efficacia e in tempi medio brevi è necessario partire con la realizzazione di grandi opere senza le quali non si può avere uno sguardo futuro ; anche perché è impensabile pretendere che la gente abbandoni l ’ auto senza alternative che migliorino la vita . A questo proposito sono due i progetti finora avviati in collaborazione con Ferrovie dello Stato : il primo andrà a sviluppare un anello ferroviario interno al centro cittadino , il secondo prevede invece l ’ implementazione del sistema tramviario , progettato ormai a fine anni ’ 90 e concretizzato attorno al 2014 con la messa a terra di una prima importante linea ; l ’ idea ora è quella di aumentare i mezzi , le corse e le vie percorse attraverso questo sistema ecologico e veloce .” Rimane una prospettiva molto di là da venire la costruzione di linee metropolitane ; il progetto è ancora in fase preliminare e non si ha un ’ idea precisa sui tempi reali di sviluppo .
“ Siamo concentrati su iniziative che possano in tempi brevi dare un segnale di cambiamento forte – continua Caminiti – come per esempio l ’ implementazione della sharing mobility che a Palermo sta effettivamente prendendo piede ; un segno positivo proprio in termini di mentalità e consapevolezza da parte dei cittadini . In generale il capoluogo siciliano presenta un modello di mobilità coerente con la natura stessa della città , senza un indirizzo preciso . Palermo è caratterizzata da un porto , svariati centri commerciali , l ’ Università e Centri di Ricerca , percorsi storico culturali unici al mondo ; può rispondere certamente a un unico paradigma ma dovrà sempre più differenziarsi e differenziare la sua proposta di mobilità sostenibile in base ai suoi punti di forza . L ’ obiettivo quindi è di portare avanti , in collaborazione con l ’ Amministrazione comunale , un sistema intermodale che comprenda autobus , tram , spostamenti a piedi ma anche car e bike sharing .”
Riguardo a quest ’ ultimo Palermo ha una storia ormai di 20 anni ; se ne parlava con Milano e Torino già nel 2000 , ma l ’ introduzione del servizio ha subito lungaggini a tratti ingiustificate . “ È vero , e solo nel 2019 con il servizio amiGO Car e Bike Sharing , gestito dalla Società del TPL Amat Palermo S . p . A ., si è dato il via a un processo significativo , con un aumento di iscritti del tutto inaspettato nel periodo Covid-19 . Pre pandemia erano circa 5000 coloro che usufruivano del servizio , da aprile a oggi abbiamo più che raddoppiato i numeri ; il cittadino di Palermo quindi sta valutando la scelta di un sistema di mobilità condivisa pubblica .