BOD_SPECIALE IN&OUT_2025 | Page 26

FOCUS / CONTAMINAZIONI

PROGETTARE TRA ORIENTE E OCCIDENTE

Marco Pisati, Architetto e Designer
L’ acqua, elemento sacro e vicino a tutto ciò che è spirituale, è la protagonista di un progetto di un bagno nato dalle suggestioni di un viaggio in Giappone. Il bagno è il risultato dell’ elaborazione del concetto di tempio giapponese, dove l’ elemento acqua è interpretato come un dono che arriva dal cielo e dalla terra. Il bagno progettato dall’ architetto e designer Marco Pisati nasce dalla richiesta de Il Bagno Oggi e Domani di immaginare nuovi scenari e interpretare delle esigenze futuribili, sviluppando un progetto concreto, utilizzando elementi di fattibilità e con soluzioni realmente reperibili sul mercato. Da questa istanza è nato il progetto“ Astrazione” ispirato all’ architettura di Carlo Scarpa che ha usato spesso nel suo lavoro, la contaminazione tra occidente e oriente per creare un suo modo di vedere l’ architettura. Marco Pisati ha utilizzato la contaminazione tra la cultura giapponese e quella italiana in chiave contemporanea lasciando intatto il carattere sacro che i giapponesi assegnano all’ acqua.
SPAZIO DELLA TRASFORMAZIONE Il progetto del bagno è stato immaginato come uno spazio dell’ abitare dotato di un ingresso e di un’ uscita che simulano il percorso verso la trasformazione. L’ architetto ha voluto realizzare uno spazio libero, sia dal punto di vista concettuale sia architettonico, in cui non fosse necessario ritornare sui propri passi una volta concluse le attività igieniche o rilassanti; il corridoio conduce verso l’ uscita che funziona come punto di arrivo a una condizione di ritrovato benessere fisico e spirituale. Quindi, non uno spazio chiuso dove ci si apparta e ci si rifugia, ma un ambiente attraversabile e gestibile architettonicamente in cui il doppio accesso facilita l’ inserimento in un’ abitazione, in una SPA o in un’ architettura: da uno spazio si accede a un altro semplicemente attraversandolo.
CONTAMINAZIONI Lo spazio è stato costruito partendo dal tatami, elemento molto caro alla tradizione giapponese, che misura circa 1800 mm per 900 mm, che è diventato la matrice attraverso cui è stata sviluppata l’ intera pianta del progetto del bagno. Il mondo occidentale, soprattutto quello mediterraneo, ha un altro concetto di pavimentazione legato alla ceramica e al mosaico: il pavimento è il primo esempio di contaminazione rappresentata dall’ utilizzo del modulo del tatami trasformato in mosaico nero con delle bordature in cemento grigio. Il colore scuro è servito al progettista per ottenere un ambiente rarefatto, per far risaltare le funzioni, igieniche e sanitarie, tutte trattate con il colore bianco, e per creare l’ atmosfera adatta alla ritualità delle azioni.
LE FUNZIONI DEL BAGNO La replicabilità del modulo di partenza, utilizzato singolarmente o raddoppiato, ha consentito all’ architetto di distribuire tutte le funzioni necessarie al bagno collocate in maniera speculare rispetto a un corridoio centrale, luogo di attraversamento dell’ intero spazio. Partendo da sinistra c’ è la zona dedicata ai lavabi e, in basso, in posizione simmetrica, la vasca disegnata custom con accanto dei cuscini per favorire il rilassamento. In questa parte del progetto che l’ architetto definisce“ zona giorno”, l’ acqua arriva dall’ alto per i lavabi e dal basso per la vasca. La doccia in resina è anch’ essa delle stesse misure del tatami, in posizione pressoché simmetrica alla doccia e separata dal resto delle funzioni, c’ è la zona più intima, quella dedicata ai sanitari. Il look bianco e nero dell’ intero ambiente è interrotto da un cabinet color oro inserito nell’ area spogliatoio, unica concessione al colore e alle forme organiche in grado di rompere la sacralità di tutto lo spazio.
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