La grande attenzione ai preti è un altro elemento evidentissimo di continuità a Milano e nel pontificato : Montini invia ogni anno una Lettera per il giovedì santo ai sacerdoti ambrosiani , in cui racconta il suo cammino personale di prete , con le sue fatiche e speranze ; cura soprattutto i sacerdoti in crisi , « la sua croce più pesante » ha detto il segretario . Paolo VI scriverà nel 1967 l ’ enciclica Sacerdotalis caelibatus sul prete quale testimone credibile , « segno di fuoco » non « bonzo di una liturgia che ha fatto il suo tempo »; se necessario , anche « eroe ».
Non si ricorda volentieri il papa della Humanae vitae del 1968 , enciclica che è un ’ apologia dell ’ amore nella vita coniugale , argomento cui Montini ha dedicato anche una lettera pastorale da arcivescovo . Infine siamo davanti a un arcivescovo molte volte calunniato su quelli che allora si chiamavano i mass-media ; e , soprattutto da papa , attaccato per anni , spesso con bassezza di moventi . Lui , vero spirito libero , reagisce solo quando è in gioco il ruolo che ricopre nella Chiesa , non la sua persona . D ’ altronde , come commentava il cardinale Ratzinger , « un papa che oggi non subisse critiche fallirebbe il suo compito dinanzi a questo tempo ». ( tratto da una articolo di Giselda Adornato , Osservatore Romano 10 marzo 2018 ))
La Missione di Milano del 1957
La prima pagina de “ L ’ Osseravatore Romano ” del l ’ agosto 1968 con il testo dell ’ Enciclica “ Hunanae vitae ”
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