Appunti sulla Politica di Aristotele (giugno 2014) | Page 15
lo furono un tempo, e, come le forme degli dèi le
immaginano simili alle loro,così pure la vita. La
comunità che risulta di più villaggi è lo stato,
perfetto11, che raggiunge ormai, per così dire,
dell'autosufficienza completa: formato bensì per
rendere possibile la vita, in realtà esiste per render
possibile una vita felice12. Quindi ogni stato esiste
per natura, se per natura esistono anche le prime
comunità13: infatti esso è il loro fine e la natura è il
fine,: per esempio quel che ogni cosa è quando ha
compiuto il suo sviluppo, noi lo diciamo la sua
natura, sia d'un uomo, d'un cavallo, d'una casa.
Inoltre, ciò per cui una cosa esiste, il fine, è il meglio
e l'autosufficienza è il fine e il meglio. Da queste
considerazioni è evidente che lo stato è un prodotto
naturale e che l'uomo per natura è un essere
socievole: quindi chi vive fuori della comunità statale
per natura e non per qualche caso o è un abietto o è
superiore all'uomo, proprio come quello biasimato da
Omero «privo di fratria, di leggi, di focolare»: tale è
per natura costui e, insieme, anche bramoso di
guerra, giacché è isolato, come una pedina al gioco
dei dadi. E' chiaro quindi per quale ragione l'uomo è
un essere socievole molto più di ogni ape e di ogni
capo d'armento. Perché la natura, come diciamo, non
fa niente senza scopo e l'uomo, solo tra gli animali,
ha la parola: la voce indica quel che è doloroso e