Appunti sulla Politica di Aristotele (giugno 2014) | Page 14
Di conseguenza i poeti dicono: Dominare sopra i
Barbari agli Elleni ben si addice6 come se7 per
natura barbaro e schiavo fossero la stessa cosa. Così
da queste due comunità si forma la famiglia nella sua
essenzialità e a ragione Esiodo ha detto nel suo
poema: Casa nella sua essenza è la donna e il bove
che ara perché per i poveri il bove rimpiazza lo
schiavo. La comunità che si costituisce per la vita
quotidiana secondo natura è la famiglia8, i cui
membri Caronda chiama «compagni di tavola»,
Epimenide cretese «compagni di mensa», mentre la
prima comunità che risulta da più famiglie in vista di
bisogni non quotidiani è il villaggio. Nella forma più
naturale il villaggio par che sia una colonia della
famiglia, formato da quelli che alcuni chiamano
«fratelli di latte», «figli» e «figli di figli»9. Per
questo gli stati in un primo tempo erano retti da re,
come ancor oggi i popoli barbari: in realtà erano
formati da individui posti sotto il governo regale - e,
infatti, ogni famiglia è posta sotto il potere regale del
più anziano, e lo stesso, quindi, le colonie per
l'affinità d'origine10. Ciò significano le parole di
Omero: E ciascuno governa i suoi figli e la moglie
perché vivevano sparsi qua e là ed era questo l'antico
sistema di vita. E il motivo per cui tutti dicono che
anche gli dèi sono soggetti a un re è questo, che sono
soggetti a un re essi stessi, taluni ancora adesso, altri