Antrum Magicae Antrum Magicae 3 | Page 9

Brigit, figlia del Grande Dio Dagda e controparte celtica di Athena-Minerva, è la conserva- trice della tradizione, perché per gli antichi Celti la poesia era un’arte sacra che trascendeva la semplice composizione di versi e diventava magia, rito, personificazione della memoria an- cestrale delle popolazioni. La capacità di lavorare i metalli era ritenuta anche essa una professione magica e le figure di fabbri semi-divini si stagliano nelle mitologie non solo europee ma anche extra-europee; l’alchimia medievale fu l’ultima espressione tradizionale di questa concezione sacra della me- tallurgia. Sotto l’egida di Brigit erano anche i misteri druidici della guarigione e di questo sono testi- monianza le numerose “sorgenti di Brigit”. Diffuse un po’ ovunque nelle Isole Britanniche, alcune di esse hanno preservato fino ad oggi numerose tradizioni circa le loro qualità guari- trici. Ancora oggi, ai rami degli alberi che sorgono nelle loro vicinanze, i contadini appendono strisce di stoffa o nastri a indicare le malattie da cui vogliono essere guariti. Sacri a Brigit erano la ruota del filatoio, la coppa e lo specchio. Lo specchio è strumento di divinazione e sim- boleggia l’immagine dell’Altro Mondo cui han- no accesso eroi e iniziati. La ruota del filatoio è il centro ruotante del co- smo, il volgere della Ruota dell’Anno e anche la ruota che fila i fili delle nostre vite. La coppa è il grembo della Dea da cui tutte le cose nascono. 8