Una Leggenda
Un antico codice irlandese, il Libro di Lisrnore, riporta una curiosa leggenda. Si narra che
a Roma i ragazzi usavano giocare ad un gioco da tavolo in cui una vecchia megera liberava
un drago mentre dall’altra parte una giovane fanciulla lasciava libero un agnello che scon-
figgeva il drago. La megera allora scagliava un leone contro la fanciulla, la quale però pro-
vocava a sua volta una grandine che abbatteva il leone. Papa Bonifacio, dopo aver interro-
gato i ragazzi e aver saputo che il gioco era stato insegnato loro dalla Sibilla, lo proibì.
La megera non è altro che la Vecchia Dea dell’Inverno sconfitta dalla Giovane Dea della
Primavera. Essendo questa leggenda stata raccolta in un ambito culturale celtico, si può
supporre che la Vecchia altri non era che la Cailleach a cui si contrappone Brigit. Il riferi-
mento all’agnello è un altro simbolo del periodo di Imbolc, anche se i commentatori medieva-
li lo considerarono l’emblema di Gesù Cristo.
In realtà è la Vecchia Dea che si rinnova trasformandosi in Giovane Dea, così come il Vec-
chio Grano diviene il nuovo raccolto. I Carmina Gadelica, una raccolta di miti, proverbi e
poemi gaelici di Scozia, raccolti e trascritti alla fine dell’800 dal folklorista scozzese Ale-
xander Carmichael, riportano la seguente filastrocca:
“La mattina del Giorno di Bride
Il serpente uscirà fuori dalla tana
Non molesterò il serpente
Né il serpente molesterà me”
Il serpente appare come uno degli animali-totem di Brigit. In molte culture il serpente o
drago è simbolo dello spirito della terra e delle forze naturali di crescita, decadimento e rin-
novamento. Nel giorno di Bride il serpente si risveglia dal suo sonno invernale e i contadini
ne traevano il presagio della fine imminente della cattiva stagione.
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