Epiteti:
Come tutte le divinità romane, Giano era chiamato con diversi epiteti, che testimoniano la sua parti-
colare rilevanza all'interno del pantheon:
Divum Deus (Dio degli Dei)
Divum Pater (Padre degli Dei)
Ianus Bifrons (Giano bifronte)
Ianus Cerus (Giano creatore)
Ianus Consivius (Giano procreatore)
Ianus Pater (Giano padre)
Pater matutinae (Padre del mattino)
Giano e l’ascia bipenne rappresentano l’uomo che agisce nel suo presente. Nasce dall’esperienza passa-
ta, ma progetta in funzione di un futuro possibile o di un futuro che gli sta venendo incontro. Giano è
rappresentato dalla porta. Una porta in cui si entra superandone l’uscio in un presente passato per ac-
cedere ad un presente seguente. Lo stesso vale per l’ascia bipenne dove l’uomo è rappresentato dall’asta e
le lame, una guarda al passato e un’altra al futuro.
Giano è un “dio” ambivalente e si colloca fra le “divinità” di origine indoeuropea. A Roma era un dio
antico e la base del pensiero religioso romano tutta rivolta a costruire un futuro possibile. Il simbolo re-
ligioso e la struttura giuridica di Roma antica, coincidono nelle azioni delle persone e nel senso religioso
del Mos Maiorum.
Chi presenta il simbolo di Giano afferma che ciò che lui fa, lo sta facendo per costruire un possibile fu-
turo. E’ l’intento del futuro a guidare le sue azioni. Le sue azioni sono determinate da questo intento.
Giano presiede agli inizi e tutti gli Esseri umani sono sempre in una condizione psichica di inizio. Il
mese che ricorda Giano è gennaio che da esso deriva il nome. Qualunque azione intraprendano, questa è
l’inizio di un qualche cosa.
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