Antrum Magicae Antrum Magicae 1 | Page 18

Diversamente l’incantesimo serve di solito per chiedere qualcosa in base alle proprie esi- genze. Le richieste possono essere di carattere sia materiale sia spirituale ed è possibile ri- volgerle a Divinità, Spiriti, Angeli o anche la semplice Energia secondo la tradizione se- guita dall’officiante. È meglio svolgere il rito in giorni precisi, e magari in un numero minimo di due persone, questo perché l’energia che si concentra in quei giorni specifici ha un impatto maggiore sul- la realtà, per cui attraverso un numero maggiore di partecipanti è più facilmente gestibile e potenziabile. Il rito, come dicevamo, si differenzia dall’incantesimo per la sua complessità, talvolta presente anche nel solo allestimento. Per tale motivo a volte il suo svolgimento necessita di uno spa-zio maggiore, una esatta delimitazione del cerchio magico (magari con del sale), ed è preferibile evocare, in altre parole chiamare fisicamente le entità e gli Elementi Terra, Aria, Fuoco, Acqua e, successivamente, le divinità coinvolte). È importante che durante il rituale la cerimonia sia svolta con ruoli e azioni molto preci- si, poiché questi hanno una valenza sim- bolica propria il cui stravolgimento com- prometterebbe il senso e l’efficacia del rito stesso. Ogni gesto deve essere ben dosato: il rito spesso è celebrativo, serve quindi a onora- re, per questo è consigliato nelle ricorrenze di ogni tradizione per trarne benefici. Ad esempio festeggiare gli Equinozi, i Solstizi e, al 31 ottobre gli Antenati, permette di avere ben chiare due cose: chi celebriamo, e come va glorificata la Natura, e il suo corso; ciò consente di avere un rapporto diretto, fuori da tradizioni contaminate, poiché il rito è un gesto d’amore che voi compite per gli Dei e per le Dee. 17