AMys - Bollettino Informativo n.34 - Marzo 2017 | Page 7

stata la tecnica che hai seguito per costruire la trama de Il Nilo giallo? S. B.- Ho sempre seguito Martin Mystère, anche quando i fumetti li leggevo e basta. Da ragazzo sono sempre stato un lettore prevalentemente di fumetto umoristico e, insieme a Batman, il BVZM era il mio personaggio“ realistico” preferito. Questo per dirti che Castelli è stato uno dei miei maestri indiretti, come Carl Barks e Bill Watterson. Il suo modo di raccontare mi è rimasto nelle ossa ed è naturale che poi quando sono passato a scrivere Martin Mystère lo abbia fatto cercando di avvicinarmi al suo stile anche per una questione di rispetto del personaggio e dello stile della serie. Posso dirti che ormai questo modo di costruire le storie è diventato anche un po’ mio e apprezzo molto quando lo vedo altrove, tipo nella serie tv“ Sherlock”, di cui sono grande fan. Con Il Nilo giallo volevo che Agatha fosse protagonista della storia almeno quasi quanto Martin. Da qui la scelta di inserire quattro flashback che la riguardano, a ridosso dei momenti cruciali della trama“ nel presente”, in concomitanza con altrettanti momenti chiave per la vicenda che riguarda Martin. C’ è, quindi, la trama principale nel presente e c’ è poi la sottotrama nel passato, e ovviamente sono collegate. C. B.- Sergio, personalmente, mi piace molto come le tue sceneggiature diano la possibilità di raccontare per immagini, come cioè vi siano delle sequenze da te costruite che consentano ai disegnatori di creare grandi scene d ' impatto, con vignette a pagina piena, una“ tendenza” relativamente nuova per la serie che mi sembra di ritrovare in altri sceneggiatori come Vincenzo Beretta. È un approccio concordato con Alfredo o con altri autori, o è una tua scelta che piuttosto segue un“ gusto” e un modo personale di narrare? S. B.- È una mia scelta, non concordata, tant’ è vero che spesso le splash page vengono eliminate dalla redazione in fase di editing. In Protocollo Leviathan ce ne sono mi pare un paio.
C’ era anche una splash page doppia, che Alfredo ha fatto ridisegnare, così come sono state aggiunte alcune vignette singole alle splash page di Quetzalcoatl e Il Nilo giallo. In quest’ ultima storia, per esempio, la tavola in cui Martin e gli altri scoprono Zerzura era a tutta pagina( così era la stampa che AMys ha realizzato a Cartoomics), ma nell’ albo pubblicato si possono vedere anche due vignette in aggiunta con un’ inquadratura frontale ravvicinata di Martin. Inoltre io non uso quasi mai didascalie tipo“ Il giorno dopo”, né balloon“ di pensiero”, ma ogni tanto anche questi vengono aggiunti dalla redazione. Credo che la motivazione di una scelta del genere sia da ricercare nel fatto che Martin Mystère è una serie abbastanza classica e certe innovazioni vanno dosate con il contagocce. C. B.- Grazie, Sergio per la tua cortesia, pazienza e disponibilità. Nel salutarti, augurarti buon lavoro e rimanere in attesa insieme agli altri lettori di Martin della tua prossima fatica, non mi rimane che un ' ultima domanda. Quale dei personaggi della lunga e articolata serie del BVZM ti piacerebbe“ ripescare”? S. B.- Nella storia che sto scrivendo, e che Fabio Piacentini sta disegnando, ho ripescato Mark Pollard, Von Eriksen e Charlie Fearless( l’ apparizione di questi ultimi due è poco più che un cameo). Per il futuro non so … forse qualche antagonista storico, chissà.
P A G I N A 7