Lunga chiacchierata con il vincitore del Premio Atlantide
P A G I N A 5
Fresco vincitore del Premio Atlantide come miglior storia di Martin Mystère del 2016 , Il Nilo giallo in coppia con Giancarlo Alessandrini , Sergio Badino ha scambiato due chiacchiere con il nostro Claudio Bovino . C . B . - Ciao Sergio . Innanzitutto complimenti per il Premio appena conquistato e grazie per la disponibilità a rispondere a qualche domanda per i lettori del Bollettino . Parto da lontano , chiedendoti quali sono i tuoi riferimenti in campo narrativo e cinematografico per il tuo lavoro di sceneggiatore ? S . B . - Intanto ciao a tutti e grazie a Claudio per quest ’ intervista e a tutta la “ benemerita ” AMys per il Premio Atlantide che ho avuto l ’ onore di vedermi assegnato . Rispondo subito alla tua domanda dicendoti che l ’ elenco potrebbe essere infinito , quindi ne cito tre per la narrativa – Arthur Conan Doyle , Raymond Carver e Stephen King – e tre per il cinema – Billy Wilder , Alfred Hitchcock e Steven Spielberg . C . B . - Dagli esordi nel 2001 come sceneggiatore per Topolino alla collaborazione con la Sergio Bonelli per Martin Mystère e Dylan Dog sino al romanzo giallo , Uccidete il pipistrello , la carriera di Sergio Badino si arricchisce di nuovi importanti tasselli , continuando ad ampliare il campo di azione come autore . Qual è il prossimo , nuovo , passo che ti prefiggi di compiere in tal senso ? S . B . - Rafforzare ciò che hai citato – fumetto e narrativa – e proseguire in queste direzioni è tra le mie priorità . Poi se capita altro , ben venga . Ogni tanto , per esempio , scrivo serie animate per la televisione per diverse produzioni . Sono per natura alla ricerca di nuovi sbocchi , ma non in modo spasmodico . Martin Mystère è un personaggio che amo e pensare a nuove storie per lui è un ’ attività che mi appassiona , che vorrei far crescere e che spero vada ancora avanti a lungo . C . B . - Sono ormai ben tre gli episodi di Martin Mystère ( edizione bimestrale ) che portano la tua firma come sceneggiatore : Protocollo Leviathan n . 328 ( agosto 2013 ); Quetzalcoatl n . 343 ( febbraio 2016 ); Il Nilo giallo n . 345 ( giugno 2016 ). Qual è il filo rosso che attraversa , come temi e come approccio , queste tue tre sceneggiature ? E cosa invece hai cambiato , nell ' eventualità ? S . B . - Non so se ci sia un filo tematico che le collega … non ci ho mai pensato . Ne Il Nilo giallo c ’ è un riferimento a Protocollo Leviathan quando Martin cita “ la puntata su kraken e mostri marini ” che Aaron gli ha permesso di realizzare . Ora che mi ci fai riflettere , però , noto che in tutte e tre Martin deve calarsi da qualche parte – negli abissi in Protocollo Leviathan e nel sottosuolo in Quetzalcoatl e in Il Nilo giallo – per far emergere la verità . Mi dirai che in una serie come questa è abbastanza normale . È vero , però anche nella storia che sto scrivendo c ’ è una parte – ed è una parte fondamentale per la trama – ambientata nel sottosuolo , da cui Martin riemerge con una maggiore consapevolezza di sé . È una storia , quest ’ ultima a cui sto lavorando , in cui Martin è protagonista anche a livello personale , non è solo l ’ uomo che risolve il caso . Quindi , forse , anche nelle tre precedenti si può leggere questo tema : gli abissi o il sottosuolo come metafora della ricerca di sé e delle profondità inesplorate che ciascuno di noi si porta dentro . C . B . - Qual è stato il tuo rapporto con i disegnatori che hanno realizzato gli albi , Giancarlo Alessandrini e Giovanni Romanini ? S . B . - Sempre molto buono . Per Protocollo Leviathan ho conosciuto Alessandrini a cose fatte o quasi . Gli chiesi l ’ amicizia su facebook e lui mi rispose “ Sto disegnando la tua storia !”. Mi pare che più o meno contemporanea-