lemaco”( 2014), nella quale ho unito un po’ di materia attinta dalla storia di Francia con uno spunto di Alfredo Castelli, che conosceva i tentativi di recupero della nave Telemaco e la leggenda sul suo misterioso carico. Io, di mio, ci ho aggiunto il mistero del Tempio( le voci sul destino del Delfino) e l’ intrigo giallo-noir. La storia è stata premiata dagli amici dell’ AMys, e la trovo divertente; in effetti, mi ero divertito anch’ io, a scriverla. E poi c’ è la storia“ Il libro di sabbia / l’ Aleph”( uscita su due albi, 154 e 155), piena di riferimenti borgesiani, e che vide l’ esordio del compianto Paolo Morales, allora disegnatore. A questo proposito, c’ è un aneddoto curioso. La storia prevedeva una trasferta di Martin in Argentina, presso la Biblioteca Nazionale di Buenos Aires, di cui Borges era stato direttore. Scrivemmo e sceneggiammo. Quasi al momento di consegnare, leggemmo una notizia tremenda: la“ Nazionale” di Buenos Aires stava trasferendosi in una nuova sede, più moderna. Tragedia! Martin Mystère è sempre stato un personaggio calato nell’ attualità. Sarebbe stato inammissibile mostrarlo in azione nella“ vecchia” sede della biblioteca. Avevamo studiato la location per ambientare le scene … come fare se la Nazionale non era più lì? A peggiorare le cose, eravamo in epoca pre-internet, e non era facile avere accesso a certi dati. Per farla breve: scoprimmo che un nostro collega aveva uno zio emigrato in Argentina. Lo inviammo alla Nazionale di Buenos Aires, lui fu efficientissimo e ci spedì il progetto e le piantine dettagliate della nuova sede, e riscrivemmo tutte le scene, ambientandole durante le operazioni di trasloco dei volumi. Qualche tempo dopo, leggemmo un’ intervista al direttore attuale della Nazionale di Buenos Aires: l’ intervistatore, a fine intervista, gli mostrò il nostro fumetto. Il direttore fu molto sorpreso perché avevamo descritto con esattezza il sistema di trasloco dei libri( per il quale in realtà avevamo tirato a indovinare!). All’ epoca, ci divertimmo molto. Va anche detto che io e Andrea abbiamo sempre avuto un senso dell’ umorismo un po’ contorto … C. B.- Ah-ah-ah! Davvero un bell ' a- neddoto questo dello zio agente segreto... sempre che tu e Andrea non abbiate avuto davvero a disposizione un marchingegno fantascientifico per guardare a distanza: da grande appassionato di fantascienza quale sei, non me ne stupirei. Ma quali sono, in realtà, i riferimenti narrativi e cinematografici e i generi ai quali“ attingi”, in modo consapevole o meno, per il tuo lavoro di sceneggiatore? E. L.- Tanti, tantissimi. Per la verità, poi, io amo molto mischiare i generi e le letture. Penso che chiunque faccia questo mestiere debba essere“ onnivoro” e leggere di tutto. Una delle prossime storie- dovrebbe uscire a fine anno- dal titolo provvisorio“ L’ oro dell’ Afghanistan”( ma non si intitolerà così) è nata sulla suggestione di un saggio di geopolitica“ Il grande gioco”, di Peter Hopkirk. Anzi, proporrò ad Alfredo di intitolarla proprio così,“ Il grande gioco”, vediamo se gli piacerà. Per quanto riguarda la SF, io amo moltissimo i filoni della storia alternativa( di cui apprezzo soprattutto Harry Turtledove benché, mi duole dirlo, sia uno scrittore stilisticamente limitato) e delle distopie. La grande fantascienza, secondo me, DEVE essere distopica, perché deve contenere un monito, un elemento di riflessione, usare il futuro per far riflettere sull’ oggi. Sono rimasto molto affezionato alla grande SF degli anni 60-70, nonostante certe ingenuità. Ma non è facile travasare spunti da questo tipo di narrativa in Martin Mystère, perché Martin è molto più“ solare” e ottimista, a volte è persino giocoso. Per quanto riguarda altri riferimenti, in questo momento adoro alcune serie TV tra cui“ Person of Interest” e“ Homeland”, che considero grandi riferimenti per la maestria dei dialoghi, la capacità da parte degli autori di modellare con cura tutti i personaggi, anche quelli minori, e la precisione“ chirurgica” nella costruzione di ogni
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