P A G I N A 6
Uno sceneggiatore tra il classico e il moderno
Tutto è pronto per il lancio della nuova testata dedicata al biondo Detective dell ’ Impossibile . Il nostro Socio , nonché intervistatore ufficiale di AMys , Claudio Bovino , ha incontrato uno degli sceneggiatori dietro la nuova serie , Enrico Lotti . Ecco il resoconto della loro chiacchierata . C . B . - Ciao Enrico . Grazie per aver accettato di parlare dei tuoi progetti con noi di AMys . La tua collaborazione alla serie di MM comincia nell ' ormai lontano 1993 con “ La grande illusione ” ( n . 131 ) e , se vogliamo , ancor prima , dato che conoscesti Alfredo proprio perchè Martin era il primo personaggio dei fumetti che utilizzava un computer Apple e tu all ' epoca eri redattore della rivista di informatica MacWorld . Che tipo di consulenza informatica ti chiedeva il BVZA e c ' è qualche aneddoto che ci puoi raccontare riferito a quegli anni ? E . L . - Ciao Claudio e un saluto a tutti i Nipoti . Conobbi Alfredo Castelli nel 1991 . A quell ’ epoca lavoravo per una rivista chiamata “ Applicando ”, sempre di argomento Apple . Un giorno , Alfredo Castelli venne a trovarci in redazione . Portava con sé alcune copie di MM e si presentò dicendo : “ Forse non lo sapete , ma io sono un appassionato utente Mac e ho creato un personaggio dei fumetti che si chiama Martin Mystère e che è a sua volta un esperto , e fedele , utente Mac ”. Da quell ’ incontro nacque un ’ intervista , una collaborazione ( Alfredo scrisse per qualche tempo una rubrica intitolata “ Errore di sistema ”, dedicata ovviamente ai mysteri del Mac ) e un solido rapporto di amicizia . Qualche tempo dopo , mi venne qualche idea per un soggetto di Martin . Ne parlammo , gli piacque , e così nacque “ La grande illusione ”. C . B . - Il primo blocco di storie degli anni ' 90 le hai scritte in collaborazione con Andrea Pasini , mentre da quando hai ripreso a scrivere per MM , il tuo partner per soggetto e sceneggiatura è diventato lo stesso Alfredo Castelli . Quanto è diverso il modo di lavorare tra i due “ team ” e in particolare come si articola oggi la collaborazione con Alfredo ? E . L . - Con Andrea Pasini facevamo tutto insieme : dallo sviluppo del soggetto a ogni pagina di sceneggiatura , scrivendo e scambiandoci ogni pagina , in un via e vai continuo . Un modo di lavorare molto impegnativo e timeconsuming , che però ci permetteva di curare molto ogni dettaglio . A quell ’ epoca scrivevamo una storia all ’ anno sì e no , ci consideravamo dei dilettanti , anche perché eravamo impegnati a tempo pieno , molto pieno , con il nostro lavoro . Io ero passato a MacWorld , di cui divenni direttore , Andrea era grafico per PC World . Non restava molto tempo per altro … Con Alfredo , ogni storia fa un po ’ a sé . A volte , la partenza è un ’ idea che lui aveva nel cassetto e non aveva mai sviluppato ( sarei curioso di frugare nei suoi cassetti …); altre volte è una mia idea . In genere , una volta concordato il soggetto , io inizio a scrivere qualcosa e glielo consegno , e lui ha naturalmente l ’ ultima e la penultima parola . Direi che il 90 % delle storie nascono a pranzo , in maniera molto informale , magari partendo da uno spunto del tutto imprevisto . C . B . - Beh , ottimo : pranzare insieme mi sembra un fantastico e divertente modo per stimolare la creatività e far nascere una bella storia ! E a proposito , qual è la storia a cui hai lavorato sino ad oggi alla quale tieni di più e perchè ? E . L . - Forse la più riuscita è “ Il mondo di Escher ” ( del duo Lotti / Pasini ), uscita in uno Special . C ’ era un bell ’ equilibrio , secondo me , di elemento mysterioso e ironia , e abbiamo avuto il piacere e l ’ onore di vederla disegnata da Alessandrini . Però voglio molto bene anche al “ Naufragio del Te-