AMys - Bollettino Informativo N.32 - Ottobre 2016 | Page 4

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Giordano si dividono il lavoro per rendere il fumetto il più realistico possibile : in genere uno dei due si occupa dei personaggi e l ’ altro degli sfondi , ma spesso si alternano nei due ruoli . Lo sceneggiatore Andrea Artusi è intervenuto per lodare il lavoro dei disegnatori , sottolineando quanto i disegni siano precisi e realistici e quanto i paesaggi siano dettagliati : ci sono scene in cui i lettori potrebbero ripercorrere le strade fatte dai personaggi semplicemente basandosi sulle immagini . Ricollegandosi a quanto detto sugli a- spetti grafici , il BVZA ha spiegato che questa nuova serie avrà una marcia in più , proprio grazie al colore che la valorizza al massimo . Per quanto riguarda l ’ uso degli storyboard Castelli ha dichiarato di averlo fortemente voluto e che Andrea Artusi , autore di tutti gli storyboard , è stato fondamentale per la serie : avere un referente tra disegnatore e sceneggiatore è indispensabile per dare lo stesso ritmo a tutti gli albi e per lasciare che ogni disegnatore applichi il suo stile , ma in maniera coerente con quello degli altri . Concludendo il suo intervento , Alfredo ha affermato che crede molto in questa nuova serie e ha spiegato che non si può rimanere fermi a trent ’ anni fa solo perché allora una cosa era bella . E ’ ora di creare qualcosa di nuovo che tra trent ’ anni sia ancora bello , come per noi ora è bello il
Martin classico . E ’ quindi intervenuto Andrea Voglino , sceneggiatore di entrambe le serie , che ha descritto il lavoro di scrittura nella “ writing room ” paragonandolo ad una jam session musicale : come i musicisti delle grandi band si riunivano in sala registrazione e suonavano i propri strumenti finché il brano non prendeva forma , così “ I Mysteriani ” si trovavano al tavolo , chi con un ’ idea , chi con un abbozzo , chi con una frase , e mettevano assieme quanto avevano pensato dando vita alla serie . Il Martin che hanno creato – ha proseguito – non è nuovo , ma inedito : Martin è proprio Martin , il Detective dell ’ Impossibile che conosciamo . Ci sono tutti gli elementi che amiamo , nulla è stato tradito : è solo raccontato in maniera diversa . I personaggi sono quelli classici , ma rispiegati : ad esempio Martin e Diana non stanno insieme , ma si intuisce che qualcosa tra loro potrebbe scoccare . Voglino ha anche anticipato che non mancheranno i colpi di scena e che , anzi , ve ne sarà uno ogni quattro o cinque pagine . Diego Cajelli , autore di diverse testate ed ora al lavoro sul nuovo Martin , ha affermato che al giorno d ’ oggi Martin Mystère è giustamente considerato un classico del fumetto ; ha anche spiegato che , in quanto classico , ha bisogno di un tramite per diventare contemporaneo e che questo tramite sarà il nuovo Martin . Diego ha parlato anche dell ’ esperienza della “ writing room ”, evidenziando la sua valenza innovativa in ambito bonelliano . Riprendendo le parole di Voglino , ha raccontato che si è trattato davvero di una jam session in quanto “ eravamo sei persone diverse , con competenze e caratteri diversi , e ognuno di noi portava un pezzo diverso che gli altri non avrebbero potuto o saputo portare . Il risultato ottenuto è più grande della somma delle singole parti ”. Secondo Cajelli è stato fondamentale “ l ’ occhio lungo di Alfredo : è stato lui a trovare ognuno di noi , a sceglierci , a creare questo gruppo di sconosciuti che però hanno legato subito e creato quella che a noi pare una bella serie ”.