AMys - Bollettino Informativo N.32 - Ottobre 2016 | 页面 3

Il progetto del serial televisivo non andò in porto, ma l’ idea del nuovo Martin rimase impressa a Castelli, che decise di proporla alla Sergio Bonelli Editore. Una volta ottenuta l’ approvazione della casa editrice, ci si trovò di fronte alla necessità di trasportare su carta quanto era stato pensato per il piccolo schermo. A tale scopo, Alfredo pensò di affidare la sua idea a un team di sceneggiatori che lavorassero come gli autori delle serie televisive in una vera e propria“ writing room”. Si trattò di un’ esperienza fortemente innovativa per la Bonelli: furono fatte molte riunioni collettive, che inizialmente coinvolsero anche autori di redazioni diverse, come ad esempio Mauro Boselli e Antonio Serra; ciò permise di avere una visione più amplia e completa. Dopo aver fissato alcuni paletti, lo staff degli sceneggiatori si ridusse a sei autori( Artusi, Cajelli, Gualdoni, Lombardo, Lotti, Voglino) che decisero di firmarsi col nome collettivo de“ I Mysteriani” e di cui il BVZA decise di non far parte, per non riprodurre nel nuovo Martin le stesse dinamiche di quello classico. Infine fu scelto un curatore che doveva ricoprire un ruolo analogo a quello di show runner: questo compito fu affidato a Giovanni Gualdoni, del cui operato Castelli si è detto molto fiero.
Nell’ introdurre Lucio Filippucci, che si è occupato delle copertine su colori di Daniele Rudoni, Alfredo ha spiegato che la scelta di un nuovo copertinista non è stata fatta per mancanza di rispetto nei confronti di Alessandrini, ma per staccare la nuova serie da quella classica anche a livello grafico, oltre che dal punto di vista dei testi. Lucio ha confermato che, pur essendo onorato di lavorare su Tex, per lui è sempre una gioia tornare a disegnare Martin: per le sue copertine ha cercato di essere al tempo stesso classico e moderno. Lucio ha inoltre rivelato di aver già letto il primo albo e lo ha descritto come una storia che corre, che fa venire voglia di continuare a leggere e di arrivare fino alla fine. E’ poi intervenuto Fabio Piacentini, disegnatore della serie classica, ma anche del primo numero della nuova serie. Ha raccontato di come sia rimasto inizialmente spiazzato della nuova modalità di lavoro in quanto“ c’ era già tutto”: infatti,“ I Mysteriani” forniscono ai disegnatori non solo la sceneggiatura e la documentazione necessaria a rappresentarla, ma anche un vero e proprio storyboard degli albi. Fabio ha affermato che“ è stato come salire su treno in corsa”, ma che si è trovato molto bene a lavorare in questo modo, viste le sue precedenti esperienze professionali nel campo dell’ illustrazione e del“ graphic video”. Piacentini ha aggiunto che ha cercato di dare all’ opera anche il proprio punto di vista, pur mantenendo il rispetto nei confronti di un personaggio che ama molto. Fabio ha poi spiegato che i disegnatori scelti per quest’ avventura sono tutti abituati a lavorare in digitale e che questa predisposizione favorisce la resa della colorazione: la serie stessa – ha affermato – è stata pensata appositamente per essere colorata. Salvatore Cuffari, disegnatore del sesto numero in collaborazione con Giulio Giordano, ha confermato quanto detto da Fabio: è stato davvero come salire su un treno in corsa, ma è stata un’ esperienza molto bella e stimolante. Ha poi spiegato come lui e
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