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1. Dal problema all’ algoritmo versione 6.3 – Ottobre 2025
• dati alfanumerici: sono quei dati che contengono sia caratteri( cifre, lettere, caratteri speciali, simboli di interpunzione, etc.) che singole cifre, ma sulle quali non è possibile effettuare alcun calcolo matematico. Tra di questi è possibile ancora distinguere:
( a) dati alfanumerici formati da un singolo carattere: sono quei dati che prevedono come valore un qualunque carattere singolo( secondo lo standard ASCII) racchiuso tra apice singolo( che in pseudocodifica indicheremo con CHAR);( b) dati alfanumerici formati da un insieme di caratteri( stringhe): sono quei dati che prevedono un insieme di caratteri( secondo lo standard ASCII) racchiusi tra doppi apici( che in pseudocodifica indicheremo come ARRAY DI CHAR);
• dati logici o booleani sono quei dati che contengono i possibili valori di verità( VERO o FALSO da indicare senza l’ uso dei doppi apici)( che in pseudocodifica indicheremo con BOOL);
3) In funzione della possibilità di cambiamento del loro valore i dati si classificano in:
• dati variabili o variabili: sono quei dati che possono cambiare il loro valore durante il processo risolutivo;
• dati costanti o costanti: sono quei dati che non possono cambiare il loro valore durante il processo risolutivo.
Schematizzando possiamo legare il concetto di variabile a quello di contenitore aperto all’ interno del quale è possibile inserire dei valori e sostituirli con degli altri purchè dello stesso tipo. Invece possiamo legare il concetto di costante a quello di contenitore chiuso all’ interno del quale non sarà possibile modificare il dato presente, ma se ne può sempre usare il contenuto
N. B. Il concetto di contenitore va legato al concetto di zona di memoria adibita a contenere temporaneamente ossia per tutto il corso di elaborazione determinati valori.
LE ISTRUZIONI
Abbiamo detto che ogni algoritmo contiene la descrizione di un processo risolutivo formata da un insieme finito di istruzioni elementari( o azioni o passi) da dare all’ esecutore per trasformare i dati iniziali o di input nei dati finali o di output.
Sono le istruzioni che corrispondono ad azioni Le istruzioni si dividono in due famiglie: direttamente eseguibili dall’ elaboratore( in realtà dal
microprocessore o CPU). Esse sono:
ISTRUZIONI
ISTRUZIONI OPERATIVE
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1. Dichiarazione di costanti e variabili;
;
2. Istruzioni di input / output;
3. Istruzione di assegnazione( o di assegnamento)
e possono riguardare la capacità:- di memorizzazione- di comunicazione- di elaborazione
ISTRUZIONI DI CONTROLLO
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Sono le istruzioni che permettono di controllare il flusso delle istruzioni di un algoritmo( stabilendo la sequenza di esecuzione e / o instradando percorsi differenti durante l’ esecuzione e / o eseguendo blocchi di istruzioni al verificarsi o meno di determinate condizioni). Esse sono
1. istruzione( o costrutto) di SEQUENZA; 2. istruzione( o costrutto) di SELEZIONE; 3. istruzione( o costrutto) di ITERAZIONE.
Autore: Rio Chierego( email: riochierego @ libero. it- sito web: www. riochierego. it) Pag. 9