Un lungo silenzio, altre immagini che si compongono nella sua testa: «Non dimentico la vittoria dell’Inter per 4-0 nel derby del 2009. Ero appena diventato un calciatore professionista: guardai quel match, quello del debutto di Sneijder. Rimasi impressionato da Eto’o, Milito, ma soprattutto ricordo il meraviglioso gol di Thiago Motta». Il pallone come centro totale della vita: «Quando sono a casa guardo tantissime partite in TV, mi diverto e imparo anche tanto sugli avversari, studiando i loro movimenti. Poi spengo, sto con mio figlio, gioco alla Play, parlo con mia mamma. Sono così, semplice».
le giocate
di Romelu Lukaku
a tu per tu
qSorride spesso, sembra non arrabbiarsi mai:
«In realtà non voglio perdere, se succede mi arrabbio. Ma lo ammetto, sono una persona molto positiva. Considerando da dove vengo e la mia storia, come potrebbe essere altrimenti? Per come vivo ora, per come sta adesso la mia famiglia, non c’è ragione di essere negativi. Questa è diventata la mia mentalità, in campo e fuori».