Romelu Lukaku si sente l’Inter dentro. Lo si vede dalla sua generosità, da quello che prova a restituire ai tifosi ogni volta che scende in campo.
Ha una memoria vivida su tanti momenti della storia nerazzurra, non solo su quel trionfo al Parco dei Principi: «Ho due idoli calcistici, che vorrei incontrare. Sono Ronaldo e Adriano. Se mi dovesse capitare di parlare con loro, si tratterebbe di un qualcosa di emozionante e immenso per me». Non si vuole mettere sullo stesso piano. La sua umiltà, il suo avere i piedi piantati per terra, non glielo permetterebbero mai. «Io non so se riuscirò a fare anche solo una parte di quanto hanno dato loro all’Inter, ma il mio obiettivo è quello di lavorare, crescere e fare il meglio per questi colori».
a tu per tu
E di energia, per il ruolo che ricopre, ne serve tanta: «Ho giocato in centrocampi a tre, a quattro, a cinque, ma l’importante è sempre mettersi a disposizione. q Conte ci ha dato nuove idee di gioco, le mezzali sono molto sollecitate e io mi ci ritrovo alla grande: mi sento un tuttocampista, mi piace fare sia la fase difensiva che quella offensiva». Che contempla i gol: «È un obiettivo che mi pongo tutti gli anni: nella passata stagione ne ho segnati cinque, quest’anno voglio fare meglio».
L’ambiente nerazzurro dà stimoli continui: «q Penso ai nostri tifosi. Quando la partita aumenta di livello agonistico, cresce anche il loro supporto: ci trascinano, letteralmente». E con i compagni l’alchimia si affina ogni giorno: «Siamo amici e ci q sfidiamo in ogni allenamento, dando il massimo. Ovviamente è bello che ci siano tanti italiani, Barella e Sensi non sono una sorpresa perché hanno grandi qualità. Con loro e con tutti gli altri siamo un gruppo unito che lavora e lotta per il bene dell’Inter».