Ci sono tre parole che nel vocabolario di Andrea Ranocchia sono in prima pagina, ben stampate: disciplina, lavoro, rispetto. Valori e principi da seguire e perseguire: «Ho basato tutta la mia carriera sul lavoro, sul misurare il modo di comportarsi, sulla professionalità. Non importa se scendi in campo o meno: dal primo allenamento della stagione fino all’ultimo devi affrontare tutto alla stessa maniera. Ed è la stessa filosofia di Antonio Conte». Quasi nove anni di Inter: «Ho passato delle stagioni complicate, ma negli ultimi anni in tanti, in primis i tifosi dell’Inter, hanno riscoperto il vero Andrea Ranocchia: quello che c’è sempre, pronto a metterci la faccia. Sono orgoglioso di come sia riuscito a far cambiare idea anche ai più critici. È stato un percorso lungo, a tratti faticoso, ma che ha aiutato a definire la mia persona».
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a tu per tu
ROMELU LUKAKU
Un campione gigante che ha l’Inter nel cuore.
Da sempre.
È lì davanti a lui, luccicante e splendente, in mezzo ai tanti trofei della storia nerazzurra.
È la Coppa Uefa 1998 e può finalmente ammirarla da vicino.
La accarezza con il suo sguardo profondo e riflessivo. Un battito
di ciglia e i ricordi corrono indietro a 22 anni fa, a quella notte di Parigi. Romelu non ha avuto un’infanzia semplice. Avere la televisione, anzi, avere la corrente elettrica, non era scontato. Tra i suoi primi ricordi, però, gli balzano sempre alla mente tre flash precisi:
il tocco di Zamorano, il siluro
di Zanetti, q la danza di Ronaldo. Cinque anni, la passione per il calcio già marcatissima e il seme di un amore che sarebbe sbocciato 21 estati dopo.
Romelu Lukaku
le giocate
di Romelu Lukaku